Il leone è morto e il cacciatore è assolto. Basterebbe questa sentenza lapidaria per rendersi conto di come è terminata la questione del leone Cecil che era stato abbattuto da un dentista americano in Zimbabwe lo scorso luglio.
Polemiche e indignazioni in tutto il mondo. La vicenda del cacciatore statunitense Walter Palmer, che si era recato in Zimbabwe e aveva ucciso il leone del parco nazionale Hwange, aveva mobilitato gli attivisti per i diritti degli animali di ogni continente. Manifestazioni, insulti sui social network, decine di animali impagliati erano stati posizionati nei mesi scorsi fuori dall'abitazione dell'uomo come gesto di protesta, ma ciò che il mondo si aspettava era una condanna da parte della giustizia del Paese africano.
Nelle ultime ore è arrivata invece la notizia che l'uomo non verrà processato.
Il ministro Oppah Muchinguri ha dichiarato infatti che il cacciatore aveva tutte le carte in regola e ha aggiunto ''Palmer è benvenuto in Zimbabwe, ma non per cacciare''.E così si conclude la storia del leone simbolo dello Zimbabwe, oggetto di studi da parte dell'Università di Oxford e abbattuto per diletto in totale impunità.
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