Decapitati con le motoseghe o bruciati vivi nelle loro case da Boko Haram. Ventitré persone sono state uccise così, nel nordest della Nigeria, nel giorno in cui il Paese sta votando per eleggere presidente e Parlamento. Lo riportano funzionali locali.
"Ci siamo precipitati tutti nella boscaglia" ma "chi è stato meno fortunato è stato catturato mentre era in casa e massacrato", ha raccontato Malam Ibrahaim Adamu, funzionario del Consiglio del villaggio di Barutai, nello Stato di Borno, secondo il quale i miliziani islamisti avevano con loro delle motoseghe.
L'attacco di Boko Haram si è verificato nelle prime ore della giornata mentre milioni di nigeriani si stavano preparando per andare alle urne. Dopo che il Paese è stato costretto a rinviare il voto, inizialmente previsto per il 14 febbraio, per questioni di sicurezza, circa 360mila poliziotti sono stati dispiegati per evitare scontri e attacchi da parte degli estremisti.
Altre sette
persone sono state uccise in un attacco condotto dai combattenti di Boko Haram che hanno sparato contro chi si trovava ai seggi elettorali per votare. È accaduto nei villaggi di Birin Bolawa e Birin Fulani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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