Nike raccoglie l'appello di un 16enne malato e crea delle scarpe per lui

Il ragazzo affetto da difficoltà motorie scrive una lettera aperta all'azienda, il Ceo la legge e gli regala un paio di scarpe facili da indossare

Nike raccoglie l'appello di un 16enne malato  e crea delle scarpe per lui

"Il mio sogno è andare al college senza dovermi preoccupare di avere qualcuno lì ad allacciarmi le scarpe ogni giorno. Ho indossato il modello di Nike da basket per tutta la mia vita. Posso indossare solo questo tipo di calzature perché ho bisogno di un supporto alle caviglie per camminare. Al momento ho le Lunar hyper gamer e le LeBron Zoom Soldier 6. Ho 16 anni e sono in grado di vestire completamente me stesso, ma i miei genitori devono ancora allacciarmi le scarpe. Come adolescente che non vede l'ora di essere totalmente autosufficiente, trovo tutto ciò frustrante e, qualche volta, anche imbarazzante".

Queste parole sono tratte da una lettera aperta che Matthew Walzer, nato prematuro con una paralisi al cervello, ha scritto al Ceo di Nike, Mark Parker. Nella toccante missiva, il giovane ripercorre la sua storia e quella della sua malattia:"Sono nato prematuro di due mesi il 19 ottobre del 1995. I miei polmoni non si sono sviluppati abbastanza e per questo il mio cervello non ha ricevuto abbastanza ossigeno. Il risultato è stata la paralisi cerebrale che, fortunatamente, mi ha colpito solo fisicamente e non mentalmente”. E alla fine il ragazzo rivolge la richiesta alla Nike: “Volevo semplicemente informarvi del fatto che c'è chi ha un gran bisogno di un tipo di scarpe diverse".

Il messaggio ha fatto il giro del web e ha raggiunto Parker che ha messo subito il suo team al lavoro. Il risultato è il modello Zoom Soldier 8 Flyease, disegnato appositamente per rendere il compito di allacciare le scarpe più facile.

538em;">L'azienda ha regalato le scarpe a Matthew, che si è commosso per il gesto:"Non dimenticherò mai quando le ho tirate fuori dalla scatola e le ho indossate. Ho sentito di essere indipendente come mai prima d'ora".

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