La Russia simula il lancio di missili nucleari

Nell'enclave di Kaliningrad i russi hanno simulato il lancio di ordigni nucleari. Intanto arrivano importanti indiscrezioni dal Nyt: "Gli Usa hanno aiutato Kiev a uccidere i generali"

La Russia simula il lancio di missili nucleari

Il conflitto in Ucraina sembra essere entrato in una fase cruciale. Lo si intuisce dall'intensità dei raid da parte della Russia che, per la seconda notte consecutiva, è stata molto costante. Diverse le esplosioni riportate e in tutto il Paese hanno risuonato gli allarmi anti aerei. Secondo il Kyiv Independent, la notte appena trascorsa è stata tra le più turbolente delle ultime settimane.

Le simulazioni russe a Kaliningrad

Mosca però nelle ultime ore non è stata impegnata solo in Ucraina. Al contrario, così come sostenuto dal ministero della Difesa russo, l'esercito della federazione russa ha anche sostenuto la simulazione di lanci di missili nucleari. E lo ha fatto non da una regione qualsiasi, bensì da Kaliningrad. Ossia l'enclave situata tra Polonia e Lituania, nel cuore del territorio dell'Ue.

Un messaggio importante, prima ancora che un'esercitazione fine a sé stessa. A Mosca da giorni le tv e la stampa parlano della potenza nucleare russa e del potenziale atomico della federazione. Si è anche simulato in televisione l'effetto che avrebbe un ordigno nucleare sulla Gran Bretagna. Il Cremlino, sia all'interno che all'estero, vuole aumentare la pressione relativa alla deterrenza nucleare.

L'indiscrezione del New York Times

Nella notte appena trascorsa poi, dall'altra parte dell'Atlantico sono arrivate altre indiscrezioni molto pesanti circa l'aiuto fornito da Washington a Kiev. In particolare, così come scritto e provato dal New York Times, gli Stati Uniti avrebbero fornito informazioni dettagliate agli ucraini sui movimenti di importanti esponenti dell'esercito russo impegnati sul campo. In particolare, l'intelligence statunitense avrebbe aiutato Kiev a individuare e uccidere i generali russi.

Uno degli aspetti della guerra in Ucraina ha a che fare proprio con l'alto numero di generali di Mosca uccisi. Ad oggi il conteggio è di 12 alti graduati deceduti, un numero molto elevato e che ha stupito gli stessi analisti militari, non solo russi ma anche per l'appunto occidentali.

Notte di allarmi aerei in tutta l'Ucraina

Che per l'Ucraina la nottata si profilava movimentata lo si era intuito già nella tarda serata di ieri, quando a Kiev dopo diversi giorni è tornato a farsi sentire l'eco delle esplosioni. In particolare, un raid ha colpito la località di Brovary, a est della capitale ucraina. Una delle cittadine della periferia tristemente note durante il fallito assedio russo terminato a marzo.

Poco più a nord di Kiev invece era arrivata la notizia di incendi nell'area di esclusione attorno a Chernobyl, circostanza che ha messo non poca apprensione agli abitanti delle regioni settentrionali dell'Ucraina.

A sud non sono mancati allarmi aerei a Odessa e Mykolaiv, mentre esplosioni sono state avvertite anche a Kherson, città occupata dai russi da due mesi. Nella notte a Dnipro si è proceduto invece alla conta dei danni dopo i bombardamenti delle infrastrutture ferroviarie di questa importante città a cavallo tra l'est e l'ovest dell'Ucraina. Qui i raid hanno colpito anche il centro cittadino e nella notte altri allarmi aerei sono stati attivati.

Allarmi anche a Zaporizhzhia e in alcune aree delll'oblast di Donetsk. In generale, sembra che Mosca voglia colpire le infrastrutture civili usate anche dai militari per gli spostamenti. Se a questo si somma la mancanza di carburante, sempre più cronica in tutto il Paese per lo stop delle principali linee di rifornimento, si intuisce come la Russia speri nell'evitare di far affluire rinforzi di uomini e mezzi ucraini verso il Donbass.

Nella notte da questa regione, vero obiettivo immediato del Cremlino, non sono arrivate significative novità. Sul campo si combatte ma nessuno dei due eserciti riesce da giorni ad avanzare territorialmente. Poco più a nord, a Kharkiv la nottata è sembrata invece più tranquilla. Qui ucraini e russi si fronteggiano da due mesi.

La situazione a Mariupol

Non ben definita la situazione nella città di Mariupol, in mano ai russi ma dove all'interno dell'acciaieria Azovstal rimangono almeno duemila militari ucraini, tra cui molti componenti del Battaglione Azov. Ieri il ministro della Difesa russo Shoighu ha dato nuovamente per conquistata la città.

Ma dentro Azovstal non è ancora chiaro cosa sta succedendo. Gli ucraini hanno parlato, anche durante la notte, di nuovi raid. Mentre i russi hanno smentito qualsiasi assalto. Difficile comprendere la verità. Al momento dovrebbero esserci ancora 200 civili nella struttura e si proverà ad evacuarli nei prossimi giorni.

Oggi dovrebbe scattare il primo dei tre giorni di cessate il fuoco proclamati unilateralmente dalla Russia. In particolare, dalle 8:00 alle 18:00 per i giorni del 5, 6 e 7 maggio Mosca ha garantito lo stop alle ostilità su Azovstal.

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