![Un nuovo ordine e vecchie paure. Così in un mese cambia la Storia](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2022/03/24/1648114662-ax-3un-bjdq4aptdwoem-ansa.jpg?_=1648114662)
Nessuno voleva crederci davvero, come se fosse qualcosa fuori copione, il colpo di scena di uno sceneggiatore a corto di storie, perché quelle incredibili le aveva già consumate tutte, ricorrendo a un trucco che nella sua assurdità risultava perfino banale. Una guerra mondiale dopo la pandemia? Il brutto film di una pacchiana apocalisse. Le voci, però, quelle c'erano e non venivano da profeti di sventura, da personaggi in cerca di fama e neppure dalla compagnia dei soliti complottisti. Le voci arrivavano dal centro di un impero in discussione, sempre più riluttante a pagare il costo del suo ruolo, da Washington, dal Pentagono, dagli stessi servizi segreti che non avevano saputo immaginare l'11 Settembre, da un presidente che continuava a collezionare figuracce poco autorevoli. Putin sta preparando un piano di occupazione dell'Ucraina. Biden continuava a ripeterlo con sempre più allarme. Nessuno sembrava dargli ascolto. Non gli alleati occidentali. Non la Cina, che pure forse qualcosa sapeva. Non Kiev, che viveva un inverno di finta tranquillità e tanto meno Mosca che liquidava quelle parole come diffamante propaganda. Non è nell'interesse della Russia fare la guerra e infatti ancora adesso si rifiutano di chiamarla così. Operazioni speciali, dicono.
![Civili guerra in Ucraina](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/lg/public/foto/2022/03/24/1648115281-ucraina-1.jpg)
Poi un giovedì di febbraio, il 24, Sant'Etelberto di Kent, il primo re convertito da Agostino, alle quattro del mattino, truppe russe passano il confine dalla Bielorussia e dalla Crimea, mentre i bombardieri puntano sull'aeroporto di Kiev e su Mariupol. L'intenzione di Putin è di fare in fretta, ma come spesso capita quando ci si gioca offensive lampo si sta ancora qui a contare i morti e le macerie segnano il fallimento delle ambizioni. È l'Ucraina che non si arrende pagando pietra su pietra, vita su vita, la sua scelta. È le città senza più volto e il grande esodo di un popolo che ha smarrito i suoi confini. È passato un mese e nel frattempo l'orizzonte del globo e delle vite di ognuno è profondamente cambiato. Nulla potrà mai assomigliare a ciò che c'era prima.
![Civili ucraini in fuga in stazione](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/lg/public/foto/2022/03/24/1648115448-ucraina-3.jpg)
Questa guerra non è la Russia che prova a mangiarsi l'Ucraina e una volta spenta si torna a una pace senza libertà. Non è neppure il massacro tra gente della stessa schiatta. Non è neppure la resa dei conti di un conflitto iniziato otto anni fa. È il primo atto di una storia imprevedibile su come riscrivere l'ordine mondiale. È un cambio di paradigma e il suo futuro si snoda sul canovaccio di uno scontro di civiltà. È la reazione di chi, governando le potenze alternative agli Stati Uniti, non vuole morire «liberaldemocratico». È l'attacco ai valori occidentali, ai diritti fondamentali riconosciuti come universali. C'è chi, a Mosca come a Pechino, a Teheran, Riad o Kabul e in parecchi altri posti del mondo, li sente come stranieri. A spaventarli è quell'universale. Questa è una guerra che ha come punto di partenza calcolo e orgoglio, i due fattori che hanno portato Putin a giocarsi il tutto per tutto, considerando le conseguenze meno spaventose rispetto ai suoi fantasmi. Non sappiamo dove tutto questo condurrà le sorti dell'umanità, ma l'impressione è che presto o tardi ci sia un appuntamento già scritto, su un'isola che porta il nome di una Cina diversa, conosciuta come Taiwan.
![Donna ucraina incinta ferita](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/lg/public/foto/2022/03/24/1648115405-ucraina-5.jpg)
Questo mese ha spezzato fragili certezze e evocato vecchie paure. Se un virus ha mostrato i punti ciechi della globalizzazione, la guerra ne sta mostrando i confini, le linee di arresto, i segni di un'illusione su cui in tanti hanno scommesso come ineluttabile. È che pensavamo di allargare il mercato senza tutelarne la cultura, i valori, i principi etici, come se fossero scontati o marginali. È questa la responsabilità più radicale dell'Occidente, che forse non ci ha permesso neppure di guardare in faccia personaggi come Putin. È da qui che magari adesso bisogna ricominciare, rispolverando la consapevolezza perduta. La guerra in Ucraina ci dice che l'attenzione strategica di Washington è puntata verso Pechino. È lì che pensa di giocarsi il suo destino. Il fronte russo è secondario e sarebbe opportuno, per loro, che se ne occupassero potenze regionali come la Germania o la Francia. Non si sa se questo sarà un passo avanti o indietro per quel cantiere chiamato Europa.
![Camion russo con la Z](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/lg/public/foto/2022/03/24/1648115316-ucraina-4.jpg)
La necessità di avere una politica energetica e militare sembra ora evidente. Quello che non si è capito è cosa vogliamo essere. Per ora si continua con il gioco binario per cui davanti a ogni evento ci si schiera da tifosi sul pro o contro, mi piace o non mi piace.
![Sfollati ucraini, bambino e adulti](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/lg/public/foto/2022/03/24/1648115358-ucraina-6.jpg)
Questa guerra,
![Guerra in Ucraina](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/lg/public/foto/2022/03/24/1648115240-ucraina-2.jpg)
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