Oggi Trump annuncia il ritiro dall'accordo sul clima. La rivolta dei sindaci liberal

Trump lo scrive su Twitter: "Annuncerò la mia decisione sugli accordi di Parigi sul clima". Intanto i sindaci delle grandi città, capeggiate da Bill de Blasio, si preparano alla battaglia

Oggi Trump annuncia il ritiro dall'accordo sul clima. La rivolta dei sindaci liberal

Ancora una volta l'annuncio lo dà lui stesso su Twitter. Alle 15 (le 21 in Italia) il presidente Donald Trump comunicherà la sua decisione sull'accordo sul clima di Parigi, il patto globale del 2015 per combattere il cambiamento climatico, che ha visto l'adesione di 195 Paesi. "Annuncerò la mia decisione sugli accordi di Parigi giovedì alle 3.00 pm al Giardino delle rose alla Casa Bianca".

La scelta di far uscire gli Usa dai paletti imposti dall'accordo di Parigi era nell'aria, dopo mesi e mesi di dichiarazioni in tal senso. Trump, dunque, non fa altro che mantenere quanto aveva promesso in campagna elettorale, anche se alcuni avevano pensato che Papa Francesco gli avesse fatto cambiare idea.

Trump ha sempre criticato gli accordi, definendo il riscaldamento globale "una frode" destinata a indebolire l'industria americana. E si era impegnato ad "annullare" l'accordo firmato a Parigi entro 100 giorni dall'inizio della sua presidenza. Le intenzioni di Trump erano già parse chiare ai partner europei nel corso del vertice di Taormina, la scorsa settimana. Ora il presidente mette nero su bianco la propria svolta.

La rivolta dei sindaci di sinistra

Il primo ad annunciare di non voler seguire il dietrofront di Trump stato il sindaco di New York, Bill de Blasio, con un "tweet" che è stato anche un’indiretta conferma delle voci che circolano sulle intenzioni del presidente statunitense: "Ma noi ci assumeremo la responsabilità direttamente!", ha scritto il primo cittadino della Grande Mela. "Ho in programma di firmare un ordine esecutivo per mantenere l’impegno di New York City all’Accordo di Parigi", ha twittato. Da tempo gira la voce di un impegno in prima persona dei sindaci delle grandi città americane a difesa dell'ambiente. Lo scorso novembre il primo cittadino di Los Angeles, Eric Garcetti, radunò 71 sindaci che firmarono una lettera aperta per invitare l’allora presidente eletto a rispettare l’accordo. A gennaio, in un’intervista, Giorgetti, ha aggiunto: "Se dovessimo ritirarci dall’Accordo di Parigi, vi dirò quello che faremo: lo adotteremo a livello locale".

Le sei più grandi città americane, i cui sindaci firmarono tutti la lettera di Giorgetti, ospitano circa 21 milioni di persone. Altre 40 milioni di americani abitano in California, il cui governatore, Jerry Brown, ha promesso di "intraprendere azioni significative" se gli Usa abbandonano l’accordo di Parigi. L’80% delle emissioni di gas ad effetto serra arriva dalle città, che controllano anche l’80% del Pil. I sindaci si stanno già muovendo: quello di Atlanta, Kasim Reed, ad esempio, sostiene di poter tagliare le emissioni del 25% semplicemente dando incentivi alle aziende o migliorando l’efficienza energetica degli edifici.

Il sindaco di Chicago, Rahm Emanuel, lo ha annunciato a dicembre: "Anche se non credi nel cambiamento climatico, l’energia verde è un assoluto motore dell’attività economica. La città non farà mai marcia indietro su questo".

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