"Vedremo che ne sarà di Mr. Bannon". Con queste parole, né un sì né un no, Donald Trump aveva chiarito che il futuro dell'uomo che guidò la sua campagna elettorale non era affatto scontato, definendolo "un amico" e opponendosi a chi lo bollava come un razzista, ma senza esporsi sul suo posto all'interno dell'amministrazione.
Poche parole che scrivono l'ultimo capitolo in uno scontro che dura da mesi e che vede da un lato il presidente degli Stati Uniti e una parte del suo staff e dall'altra il capo stratega Bannon, sempre più in contrasto con gli altri consiglieri della Casa Bianca e con i membri della famiglia Trump.
Secondo una fonte citata sul New York Times da Maggie Haberman, giornalista che segue le sorti di Trump da ben prima che decidesse di candidarsi per le elezioni presidenziali, Bannon avrebbe deciso spontaneamente di lasciare il suo incarico e consegnato le sue dimissioni il 7 di agosto, ma il caos emerso sui fatti di Charlottesville avrebbe fatto rimandare l'annuncio.
Già ad aprile Bannon, ex direttore di Breibart News, era stato rimosso dal Consiglio per la
sicurezza nazionale. Con le sue dimissioni, scrive il Times, non è escluso che contro l'amministrazone si schierino anche quei siti legati al campo conservatore che nel corso dell'ultimo anno hanno fatto da base a Trump.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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