Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha in questi giorni esposto i punti-chiave del programma del suo partito, Fidez, in vista delle imminenti elezioni europee.
Prendendo la parola durante una conferenza sui flussi migratori organizzata ultimamente a Budapest dall’istituzione educativa Mathias Corvinus Collegium (Mcc), il leader di Budapest ha dichiarato che la piattaforma elettorale della sua formazione politica prevede una serie di riforme intese sia a mutare radicalmente l’approccio osservato finora da Bruxelles riguardo alla crisi dei rifugiati sia a ripristinare la centralità del cristianesimo in Europa.
In primo luogo, il programma di Fidesz promuove l’abolizione delle regole Ue che assegnano a ogni Paese membro una quota obbligatoria dei migranti giunti nel Vecchio continente a partire dal 2015. Orban ha poi chiarito che l’abrogazione di tali norme si accompagnerà con l’avvio di un’ambiziosa strategia diretta a rimpatriare tutti i migranti giunti finora in Europa. I soggetti che non potranno essere ricondotti nelle nazioni di origine, ha precisato il primo ministro ungherese, verranno trasferiti in “Paesi terzi sicuri” come, ad esempio, la “Turchia”.
La piattaforma programmatica elaborata da Fidesz per le europee prevede inoltre l’abolizione di ogni finanziamento di Bruxelles alle associazioni che aiutano i rifugiati. Sempre durante la conferenza tenutasi in questi giorni a Budapest, Orban ha infatti assicurato che la delegazione di Fidesz all’assemblea di Strasburgo si impegnerà, all’indomani delle consultazioni continentali, a fare approvare da tale organo legislativo un provvedimento che metta fine al sostegno economico Ue alle ong che agevolano gli arrivi di clandestini nel Vecchio continente e che danno assistenza a questi ultimi. Tali organizzazioni sono state quindi accusate dal leader magiaro di “farsi beffe” delle normative nazionali sull’immigrazione e di “lucrare sulla pelle dei più deboli”.
Orban ha concluso il suo intervento alla manifestazione promossa dall’Mcc evidenziando un’ulteriore priorità del programma che Fidesz proverà ad attuare a livello europeo dopo le elezioni di maggio: la fine della “guerra culturale” promossa finora da Bruxelles contro il cristianesimo. I rappresentanti a Strasburgo del partito del premier magiaro si batteranno infatti per l’approvazione di un atto normativo Ue che riconosca formalmente le “radici cristiane dell’Europa”. Gli eurodeputati vicini al leader di Budapest si impegneranno quindi a impedire ogni atteggiamento derisorio e discriminatorio da parte delle istituzioni continentali ai danni dei valori rappresentativi della millenaria tradizione cristiana, i quali, a detta di Orban, sarebbero stati finora ripetutamente “vituperati” dalla “laicista” Commissione Juncker.
Nel salutare i partecipanti al convegno promosso dall’Mcc, il primo ministro ungherese ha quindi
dichiarato che le europee di maggio sanciranno il “trionfo” delle forze politiche animate dalla volontà di difendere le singole storie e culture nazionali dall’avanzare del “globalismo omogeneizzante”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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