La campagna elettorale americana è fatta anche di polpette avvelenate. L'ultima è stata recapitata a Donald Trump da Newsweek. Vediamo subito di cosa si tratta: un'azienda di Trump avrebbe violato l'embargo contro Cuba. L'inchiesta si basa su documenti interni, materiale giudiziario e alcune dichiarazioni di persone che, all'epoca, avevano responabilità esecutive. Nel 1998 una società, la Trump Hotels & Casino Resorts, avrebbe sborsato 68mila dollari a uno studio di consulenza (Seven arrows investment and development corporation), per cercare di sviluppare il business di Trump a Cuba in caso di allentamento dell'embargo.
Arrivati a Cuba in gran segreto i consulenti avrebbero incontrato banche e aziende nonché uomini del governo cubano, per verificare i possibili sviluppi dei casinò di Trump anche sull'isola caraibica. La società di Trump, tra l'altro, avrebbe fatto in modo che il passaggio di denaro (dall'azienda ai consulenti, e da questi ai cubani) apparisse come un'attività di beneficenza. Trump, secondo il giornalista Kurt Eichenwald, sarebbe stato a conoscenza di tutto. E paradossalmente questa operazione, in barba alle leggi federali (un viaggio a Cuba all'epoca avrebbe richiesto una specifica autorizzazione, salvo nei casi umanitari) sarebbe avvenuta poco prima che Trump, nella sua prima campagna presidenziale con il Reform Party (nel 2000), promettesse alla comunità cubana di Miami di mantenere l'embargo contro il regime di Fidel Castro. Un'altra promessa fatta dal tycoon era quella di non investire a Cuba finché fosse rimasto in vita il regime.
L'inchiesta mira a dimostrare la doppiezza di Trump e la sua spregiudicatezza morale. Molti imprenditori, però, in quegli anni cercarono di espandere il loro business a Cuba, specie nel turismo. Anche molti europei.
I consulenti della Trump Hotels & Casino Resorts, contattati da Newsweek, non hanno risposto alla richiesta di chiarimento. Soltanto una persona, un ex dirigente, ha ammesso (sotto anonimato) che la società di Trump non aveva mai ottenuto il permesso speciale del governo Usa.
Parlavamo all'inizio di polpetta avvelenata perché non si può fare a meno di osservare che Newsweek appartiene al gruppo Washington Post, il cui proprietario è Jeff Bezos (fondatore di Amazon.
com), che da mesi porta avanti una durissima campagna per delegittimare Trump. Questo non vuol dire che ciò che è stato scritto sia del tutto falso. Però è lecito sospettare che, come spesso avviene, dietro a questo attacco ci sia una "manina politica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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