Era stato ordinato sacerdote dall'Arcediocesi di Liverpool soltanto nel 2015. Ma Matthew Jolley, 32 anni, di Rhona Drive (Warrington), si è rivelato tutt'altro che un prete dedito al culto della fede e della spiritualità. Lo scorso 25 ottobre, infatti, la Liverpool Crown Court lo ha condannato a 3 anni di reclusione per sospetti abusi sessuali su minori.
Tutto è cominciato lo scorso settembre quando Jolley ha attirato l'attenzione delle autorità per alcune chat di dubbio gusto, allusive alla pedopornografia, che avrebbe intrattenuto su siti d'incontri online. Stando a quanto si apprende dalla testata giornalistica Livepool Echo, il prete era attivo con un profilo farlocco sulla piattaforma Grindr attraverso cui millantava di essere un "maschio bisessuale di 13 anni" rispondente al nome di Breed Me. Così, un agente inglese sotto copertura ha ben pensato di fingersi il papà di un bambino di 2 anni e lo ha adescato sul social network. Nel corso di un lungo scambio di messaggi, il prete ha dichiarato di avere un particolare interesse per i bambini piccoli, sia maschi che femmine, "purché carini". A quel punto, il poliziotto si è proposto di incontrarlo, in compagnia del figlioletto, in un appartamento di Hale Village, per consumare un rapporto sessuale con il minore. Inutile dire, che il sacerdote ha accettato di buon grado.
Quando i due si sono visti, Jolley ha dato sfogo alle sua perversione attraverso una descrizione dettagliata delle fantasie che aveva maturato nell'attesa di abusare del bambino di due anni. Dopo aver raccolto la confessione, l'agente in incognito ha rivelato la sua reale identità lasciando il pedofilo letteralmente di stucco.
Messo alle strette, il prete ha tentato la fuga ma è stato tratto in arresto proprio mentre cercava di darsela a gambe.A seguito del fermo, Jolley è stato processato per "sospetti abusi sessuali su minori", reato che gli è costerà 40 mesi di carcere.
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