Procreazione assistita per single e lesbiche, sì del Senato francese

Il Senato francese ha votato a favore all'estensione dell'accesso legale alla procreazione medicalmente assistita (Pma) alle coppie lesbiche e alle donne single promesso da Macron

Procreazione assistita per single e lesbiche, sì del Senato francese

Il Senato francese ha votato a favore del controverso disegno di legge sulla bioetica sponsorizzato dal presidente Emmanuel Macron che estende l'accesso legale alla procreazione medicalmente assistita (Pma) alle coppie lesbiche e alle donne single. L'Assemblea nazionale della Camera bassa aveva discusso a lungo il disegno di legge prima di approvarlo in prima lettura in ottobre e inviarlo al Senato. A favore, come riporta La Verità, si sono pronunciati 160 senatori, mentre 116 hanno votato contro. Tra questi anche alcuni parlamentari di La République En Marche. Ora toccherà nuovamente all'Assemblea nazionale pronunciarsi per la seconda lettura e votazione.

"Questa nuova legge risponde a una domanda della società", ha dichiarato il ministro della Salute Agnès Buzyn al quotidiano Le Parisien. "I modelli familiari sono cambiati. Tutti gli studi dimostrano ora che i bambini cresciuti in coppie omosessuali o da madri single non hanno particolari problemi rispetto ai bambini cresciuti in situazioni familiari più tradizionali". Presentando la discussione di questo disegno di legge a metà giugno, il Primo Ministro Edouard Philippe aveva dichiarato di essere "convinto che possiamo ottenere una forma di dibattito pacifico". Ma il disegno di legge ha trovato un'opposizione durissima non solo in aula, ma anche nelle strade.

Domenica, circa 40 mila persone - famiglie comprese - sono scese in piazza a Parigi per ribadire la loro contrarietà al disegno di legge che facilita la "mercificazione" del corpo umano ed estende l'accesso alla Pma a donne single e coppie lesbiche. "Molti di noi sono venuti da tutta la Francia per dare l'allarme: [la figura] del bambino, del padre e della madre sono in pericolo", ha detto Ludovine de la Rochère, presidente di Manif pour tous, organizzazione che aveva fatto le barricate contro i matrimoni gay nel 2013. Anche i vescovi cattolici si sono opposti al disegno di legge e la conferenza episcopale francese ha raccolto le dichiarazioni di 71 vescovi. "Un bambino è un regalo da ricevere, non un ordine da produrre", ha sottolineato l'arcivescovo di Parigi Michel Aupetit in una dichiarazione in appoggio alle proteste di domenica. A ottobre, il vescovo Jacques Habert della diocesi di Seez ha invitato i cattolici francesi a pregare e digiunare prima che l'Assemblea nazionale discutesse il disegno di legge.

Il sindaco socialista di Parigi, Anne Hidalgo, si era addirittura mobilitata per rimuovere i manifesti affissi in tutta la città dai movimenti pro-vita che ricordavano come "la società progredirà a condizione che la maternità, la paternità e le differenze" vengano rispettate.

Hidalgo aveva chiesto l'immediata rimozione dei manifesti su twitter dicendosi "profondamente scioccata e oltraggiata" dal messaggio trasmesso. Un tentativo di censura fortunatamente caduto nel vuoto, anche se ciò non è bastato per fermare il disegno di legge voluto dal Presidente Macron.

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