"Prove inconfutabili di crimini di guerra": i russi con le spalle al muro

Conclusa l’indagine di Amnesty International sull’azione delle truppe russe in Ucraina: “Fondamentale che responsabili siano assicurati alla giustizia”

"Prove inconfutabili di crimini di guerra": i russi con le spalle al muro

Esistono prove inconfutabili di crimini di guerra commessi dai soldati di Vladimir Putin in Ucraina. Categoriche le conclusioni dell’indagine “Non tornerà. Crimini di guerra nel nord-ovest dell'oblast di Kiev”, promossa da Amnesty International. Da Bucha a Borodyanka, passando per Irpin: tra fosse comuni e testimonianze dirette, l’organizzazione non governativa ha raccolto documenti sufficienti per condannare il Cremlino per le atrocità commesse.

Il rapporto di quarantaquattro pagine si basa su interviste e prove lasciate dall’esercito di Mosca. Entrando nel dettaglio, sono stati documentati gli attacchi aerei illegali su Borodyanka e le esecuzioni extragiudiziali avvenute in diverse città e villaggi ucraini. Perentorio il segretario generale di Amnesty Agnès Callamard: “È fondamentale che tutti i responsabili, compresi quelli nella catena di comando, siano assicurati alla giustizia”.

Tra i numerosi crimini di guerra accertati, non mancano le uccisioni volontarie di civili ucraini, a partire da donne e bambini. I rappresentanti dell’ong hanno incontrato famiglie che hanno perso i cari per mano dei militari di Putin, “le cui vite sono cambiate per sempre”. Amnesty International ha invocato l’intervento della Corte penale internazionale e delle altre autorità mondiali per “garantire la conservazione delle prove che potrebbero supportare futuri procedimenti penali”.

Le azioni delle truppe russe nelle aree intorno a Kiev non sono state incidentali o collaterali, ha precisato l’organizzazione. “I crimini di guerra sono parte di uno schema”, la denuncia di Agnès Callamard. Il riferimento è all’utilizzo di bombe a grappolo e al ricorso a bombardamenti su insediamenti civili.

Ma non è tutto.

Venerdì il Consiglio europeo ha reso nota l’approvazione di nuove regole per consentire a Eurojust – l’Unità di cooperazione giudiziaria dell'Unione Europea – di “conservare, analizzare e archiviare le prove relative a crimini internazionali fondamentali, come i crimini di guerra”. L’Unione europea, inoltre, è pronta a prendere con urgenza tutte le misure necessarie per assicurare che coloro che hanno commesso questi crimini in Ucraina siano ritenuti responsabili.

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