Putin apre le porte della Russia: ma vuole un'immigrazione di qualità

Il capo del Cremlino ha dato indicazione a Medvedev di semplificare le procedure d'ingresso e di chi vuole tornare in Russia. Ma deve essere un'immigrazione che contribuisca "allo sviluppo economico, sociale e culturale della Federazione russa"

Putin apre le porte della Russia: ma vuole un'immigrazione di qualità

Vladimir Putin annuncia un importante cambio di rotta sulla politica migratoria in Russia. Il presidente russo ha dato indicazione al primo ministro Dmitri Medvedev di agevolare le procedure di rimpatrio per tutti i russi che vogliono tornare a vivere nel territorio della Federazione. E ha ha chiesto al governo di rendere più snelle le procedure per la i cittadini di altri Paesi che vogliono trasferirsi in Russia. L'annuncio di Putin è stato fatto al VI Congresso mondiale dei compatrioti.

Ma perché Mosca ha deciso di aprire le porte a stranieri e cittadini che vogliono tornare ad abitare nella madrepatria? Come spiega Italia Oggi, “la Russia deve affrontare un problema demografico, che inevitabilmente si ripercuote sul mercato del lavoro, e lo sviluppo socio-economico di alcune aree periferiche come l'estremo-oriente russo e la regione del Baikal”. Come ha fatto notare il quotidiano economico Kommersant, lo scopo del Cremlino è quello di promuovere un rapporto migliore sul fronte migratorio fra autorità locali, imprese e società civile. Lo scopo del governo russo è quello di “migliorare la qualità della vita della popolazione garantendo la sicurezza dello Stato, proteggendo il mercato del lavoro nazionale, mantenendo la pace e l'armonia interetnica e interreligiosa nella società russa, nonché nella protezione della cultura russa, della lingua russa e del patrimonio storico e culturale dei popoli della Russia”.

Ma lo scopo non è solo quello di aiutare la Russia in un momento di crisi demografica. Il problema di Putin è anche quello di incrementare un'immigrazione “di qualità”.

L'idea del Cremlino è infatti quella di agevolare l'arrivo degli stranieri per “sviluppare economia, affari, professionalità, scienza, cultura”, in modo che essi siano capaci “di contribuire allo sviluppo economico, sociale e culturale della Federazione”. Non un'immigrazione incontrollata: ma un arrivo regolato di persone che possano vivere nel Paese e migliorare il sistema.

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