L'attacco su Kiev e sulle principali città ucraine delle scorse ore è stato effettuato sia con i missili cruise che con i droni. A riferirlo è la Difesa ucraina nel suo bollettino ufficiale in cui, tra le altre cose, è stato tracciato un resoconto generale sul numero di attacchi subiti e sul numero di ordigni colpiti dalla contraerea. Cifre in grado peraltro di dare l'idea delle dimensioni del bombardamento odierno e della volontà di Mosca di mettere sotto pressione la difesa di Kiev.
Impiegati anche droni iraniani
Complessivamente, verso il territorio ucraino sono stati lanciati 108 ordigni. Tra questi, 84 erano missile cruise. Alcuni sono partiti dalla flotta russa del Mar Nero, altri invece dal territorio russo. A Mosca in mattinata il ministero della Difesa ha mostrato le immagini della partenza dei missili da una delle navi in navigazione sul Mar Nero, a conferma quindi di quanto fatto trapelare da Kiev.
Non tutti gli ordini hanno centrato il bersaglio. "Dei missili lanciati - si legge nel comunicato del ministero della Difesa ucraino diramato al termine delle allerte aeree - 43 sono stati intercettati e distrutti". Vuol dire quindi che più della metà dei missili non è arrivato a destinazione.
Russian Black Sea Fleet also launched Kalibr cruise missiles during the morning strikes pic.twitter.com/URQa7WiRil
— War Monitor (@WarfareReports) October 10, 2022
Stesso discorso può essere fatto per l'altra tipologia di ordigni usati, ossia i droni. "I russi nell'attacco - si legge ancora nel bollettino di Kiev - hanno impiegato 24 droni Uav", ossia per l'appunto i velivoli senza pilota e guidati da remoto. Secondo le indagini condotte dalla Difesa ucraina, dei 24 droni utilizzati, 13 erano del modello Shahid-136.
i tratta di Uav di fabbricazione iraniana, impiegati in modo massiccio dai russi a partire dal mese di settembre, soprattutto sui cieli di Odessa. Ad ogni modo, dei 24 droni complessivamente usati da Mosca per i raid di questo lunedì, 13 sono stati intercettati dalla contraerea. Vuol dire quindi che dei 108 attacchi registrati, 56 sono stati neutralizzati.
Colpite soprattutto infrastrutture energetiche
Il bilancio in termini di vittime è grave: 11 i civili uccisi secondo le ultime registrazioni rese note dal governo ucraino. Ma i feriti in buona parte del Paese sono tanti e l'elenco dei morti potrebbe purtroppo allungarsi. I 41 missili e gli 11 droni andati a bersaglio hanno quindi provocato molti danni.
La Difesa ucraina ha sottolineato che a essere particolarmente colpite sono state le infrastrutture ritenute "critiche" e sensibili sia per l'esercito che per i civili. Infatti, sia a Kiev che in otto regioni del Paese sono andate in fiamme diverse centrali elettriche. "Solo a Kiev - si legge ancora nel bollettino della Difesa - sono scoppiati oltre 30 incendi. Quattro regioni sono rimaste prive di forniture di energia elettrica: Leopoli, Poltava, Sumy e Ternopil".
A Leopoli sono stati evidenziati importanti problemi di sicurezza. Nelle scorse ore il sindaco ha annunciato che la mancanza di energia elettrica non sta permettendo nemmeno il funzionamento delle sirene di allarme aereo. Per cui in caso di allerta i cittadini potranno essere avvisati solo da auto della Polizia o del comune che gireranno tra le vie principali. Stesso discorso per altre città dell'ovest dell'Ucraina.
Alla luce degli attacchi, il governo di Kiev ha chiesto agli alleati maggiori forniture di armi anti aeree. La Germania ha annunciato di voler accelerare per la consegna delle batterie di difesa aerea IRIS-T SLM.
Entro pochi giorni, ha fatto sapere il ministro della Difesa tedesco, Christine Lambrecht, Berlino invierà i nuovi rifornimenti."I nuovi lanci su Kiev - si legge in un comunicato dell'esponente del governo di Olaf Scholz- e su molte altre città mostrano quanto sia importante fornire rapidamente all'Ucraina sistemi di difesa aerea".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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