La portaerei Admiral Kuznetsov, ormeggiata dal febbraio del 2017 nella baia di Kola, in Russia, potrebbe essere demolita. L’indiscrezione proviene direttamente dal quotidiano russo Izvestia.
“L'incrociatore pesante da trasporto aereo Admiral Kuznetsov, potrebbe essere radiato se l'industria navale ed il Ministero della Difesa non risolveranno il problema della sostituzione del bacino di carenaggio galleggiante. Quest’ultimo è necessario per completare la riparazione dello scafo della nave. L'unica portaerei russa è ancorata nei pressi del 35° cantiere navale, nella baia di Kola, in attesa di conoscere il suo destino”.
Una commissione di inchiesta del Ministero della Difesa russo, dovrà scoprire il motivo per cui i generatori diesel-elettrici di riserva non sono entrati in funzione nel molo di Murmansk.
L’incidente del 30 ottobre scorso
Il 30 ottobre scorso, durante i parziali interventi di ripristino finanziati dal Cremlino, si è verificato un incidente nel molo di Murmansk, nella baia di Kola. Il bacino di carenaggio galleggiante PD-50, impiegato per le riparazioni della Admiral Kuznetsov, si è inabissato, probabilmente a causa di una improvvisa interruzione di corrente. La struttura galleggiante, uno delle più grandi al mondo e che apparteneva all'82° cantiere di riparazione navale, si è prima inclinata e poi inabissata. Ciò ha provocato il crollo di una grù da settanta tonnellate sullo scafo della Admiral Kuznetsov. La portaerei russa ha riportato danni in 52 parti diverse dello scafo, per interventi di ripristino stimati in 70 milioni di rubli, circa novecentomila euro. Il vettore è stato rimorchiata con successo sul molo del 35 ° cantiere navale, in attesa di conoscere il proprio destino.
“Senza un pontile galleggiante, la Kuznetsov non sarà in grado di tornare in servizio. La portaerei è priva delle eliche, rimosse precedentemente per i lavori di ripristino. Senza il bacino di carenaggio galleggiante, le eliche non potranno essere reinstallate ed in Russia non esiste qualcosa di simile al PD-50”. Il bacino di carenaggio galleggiante PD-50, è stato costruito nel 1980 dall’Unione Sovietica. Un secondo pontile galleggiante, il PD-41, presente delle caratteristiche simili. Il PD-41 è stato costruito nel 1978 a Fokino, nell'Estremo Oriente: il trasferimento della struttura a nord è praticamente irreale. Il bacino di carenaggio galleggiante PD-190, situato a Novorossiysk sul Mar Nero, non è assolutamente compatibile. La Russia manca di strutture fisse o di bacini di carenaggio in grado di ospitare il vettore. Sono stati i cantieri ucraini, infatti, a costruire la Kuznetsov. Putin potrebbe sempre chiedere un aiuto ai cinesi (Pechino acquistò la nave gemella della Kuznetsov, la Varyag, rinominandola Liaoning), ma l'idea è più che fantasiosa.
“L’unica vera alternativa sarebbe quella di sfruttare il sito in costruzione della compagnia Novatek, dall'altra parte della baia di Kola, in cui si dovrebbero realizzare gli impianti galleggianti per la produzione di gas naturale liquefatto. Tecnicamente sarebbe possibile trasferire la Kuznetsov in quelle strutture che, tuttavia, dovrebbero essere modificate in larghezza e pescaggio per ospitare la nave. Senza considerare, infine, i problemi logistici e contrattuali. La Novatek, infatti, non ha partecipato alla riparazione delle navi da guerra commissionate dal Ministero della Difesa”.
Il destino della Kuznetsov e l’effetto a cascata
Il presidente della United Shipbuilding Corporation, Aleksej Rakhmanov, lo scorso novembre ha confermato che la Kuznetsov prenderà il mare entro l’estate del 2021. Il destino per l’unico incrociatore pesante portaeromobili missilistico della Russia, potrebbe essere molto diverso. Il Cremlino ha finanziato soltanto gli interventi di ripristino necessari e non la modernizzazione della nave anelata dall'Ammiragliato russo. Mosca avrebbe garantito fondi per 400 milioni di dollari (25 miliardi di rubli) sugli 800 necessari per modernizzare il vettore. Il destino dell’aviazione navale (flottiglia MiG-29KR KUB e Su-33) poi, è strettamente legato a quello della Kuznetsov. Il Ministero della Difesa, ad esempio, aveva già proposto la sostituzione del radar H-001 Sword, in grado di bersagliare contemporaneamente non più di due bersagli, su tutti i velivoli imbarcati sulla portaerei. Incerto il destino dei due centri di formazione per i piloti della Flotta del Nord come quello della base di Yeysk, sulla riva del Mar d'Azov, principale struttura di abilitazione per i gruppi aerei imbarcati russi. Incerto anche il destino del PAK-KA, un nuovo velivolo imbarcato in via di sviluppo. Quest'ultimo dipende in gran parte dalla decisione di Mosca di costruire una nuova portaerei. Tuttavia l’aspetto più importante è legato alla futura manutenzione delle altre unità della Marina russa, poiché non si potrà fare affidamento sul cantiere navale della Novatek, destinato all’industria del gas nell’Artico. Mosca necessita di un nuovo bacino di carenaggio dove poter eseguire in sicurezza le riparazioni delle unità di prima fascia in servizio con la Flotta del Nord, come gli enormi incrociatori missilistici pesanti a propulsione nucleare della classe Kirov. Il PD-50, infatti, forniva una vitale capacità di riparazione per la Flotta del Nord, sottomarini compresi.
Russia, incrociatore pesante da trasporto aereo Admiral Kuznetsov
Costruita presso il Cantiere Mykolaiv Sud (oggi Ucraina) a metà degli anni ‘80, la Admiral Kuznetsov è divenuta pienamente operativa solo nel 1995, a causa dei drastici tagli al bilancio della Difesa russo a seguito del crollo dell'Unione Sovietica. Lunga 305 metri, è propulsa da otto caldaie turbo-pressurizzate, quattro turbine a vapore e sei generatori diesel alimentate a Mazut, che la spingono ad una velocità massima di 30 nodi. Il vettore, progettato per colpire grandi bersagli di superficie e proteggere le rotte marittime dagli attacchi nemici, è in grado di trasportare un massimo di 52 velivoli ad ala fissa e rotante. A differenza dei vettori statunitensi, la Kuznetsov è stata concepita come un vettore di difesa. L’incrociatore pesante portaeromobili missilistico, utilizza il sistema Short Take Off But Arrested Recovery o STOBAR per il decollo e l’atterraggio dei velivoli. E' l'unica portaerei al mondo a poter operare anche alle latitudini polari. Tra il 1991 ed il 2015, l'incrociatore pesante da trasporto aereo Admiral Kuznetsov ha concluso soltanto sei pattugliamenti.
La Kuznetsov in Siria
La Kuznetsov è entrata nella storia della Marina russa per essere stata la prima portaerei ad entrare in battaglia. In due mesi di operazioni in Siria, la Kuznetsov ha lanciato 420 sortite, 117 di notte, distruggendo 1252 obiettivi nemici identificati in Siria. Sia il vettore che il personale erano alla prima operazione a lungo termine lontano dalle proprie basi. La portaerei, secondo quanto previsto dal piano di riduzione della presenza militare russa in Siria, è stata la prima unità a lasciare il teatro operativo nel gennaio del 2017. Alle operazioni in Siria hanno preso parte quindici velivoli ad ala fissa imbarcati, tra Su-33 e MiG-29K/KUB, e dieci elicotteri Ka-52K, Ka-27 e Ka-31. Il gruppo aereo imbarcato è stato abilitato nell'agosto del 2016, dopo aver concluso il suo periodo di addestramento a terra presso la struttura di Novofedrorovka. È la prima volta che il centro di formazione viene utilizzato dopo gli aggiornamenti relativi alle operazioni di regolamentazione e di certificazione. Il centro di formazione in Crimea è stato per anni unico nel suo genere per i piloti della Flotta del Nord. Un nuovo centro di addestramento è stato allestito a Yeysk, nel territorio di Krasnodar. La base di Yeysk, sulla riva del Mar d'Azov, è la principale struttura di abilitazione per i gruppi aerei imbarcati russi. Le prove di volo sulla Kuznetsov sono iniziate il primo luglio del 2010 per concludersi un mese dopo. Due i velivoli imbarcati sulla Admiral Kuznetsov persi per guasti tecnici: un MiG-29K ed un Su-33.
Il quindici novembre del 2016, un MIG-29K della Marina russa si è schiantato nel Mediterraneo, mentre era in avvicinamento per l'atterraggio sul ponte della Kuznetsov. Incolume il pilota che è riuscito ad eiettarsi. L’incidente è avvenuto a diversi chilometri di distanza dall’incrociatore pesante portaeromobili missilistico, durante la fase di discesa del MiG-29K. Il pilota si è espulso dal velivolo ed è stato immediatamente messo in salvo dal servizio di ricerca e salvataggio decollato dalla portaerei. Il Mig-29K precipitato avrebbe fatto parte di una formazione di tre velivoli decollati dalla Kuznetsov per un volo di addestramento sulla Siria. Riscontrati problemi tecnici, uno dei caccia avrebbe tentato di fare ritorno sulla portaerei, precipitando a pochi chilometri durante la fase di discesa.
La seconda perdita il 5 dicembre del 2016, quando un Su-33 russo in fase di appontaggio è precipitato in mare dopo aver spezzato il cavo di arresto sulla Kuznetsov. Il caccia Su-33, dopo aver completato un’operazione di combattimento nel cielo siriano, è slittato fuori dal ponte di volo a causa della rottura del cavo del dispositivo di arresto. Il pilota è riuscito a lanciarsi, non ha riportato ferite. Dal venti novembre del 2016, la base aerea di Hmeimim, nella provincia di Latakia, ha ospitato diverse piattaforme Su-33/MiG29KR della Marina russa provenienti dal vettore.
I lavori sulla Admiral Kuznetsov
L'aggiornamento originariamente previsto e che si sarebbe dovuto concludere nel 2021, prevedeva importanti interventi come ad esempio sulle otto caldaie turbo-pressurizzate: quattro sarebbero state sostituite, quattro ristrutturate. Il Cremlino ha finanziato soltanto i lavori di ripristino (propulsione Mazut, caldaie, scafo e componenti meccaniche) e non quelli di ammodernamento (hangar, alloggi, radar, comunicazioni, sistemi difensivi) precedentemente annunciati. Ignote le attuali capacità di combattimento della Kuznetsov, qualora ritornasse in servizio, in un contesto di media intensità. Finanziati in parte i lavori di rifacimento del ponte di volo, così come la sostituzione del rivestimento e del sistema di decollo ed atterraggio. La Kuznetsov è nota per la scarsa affidablità del suo sistema propulsivo ed idraulico: un rimorchiatore oceanico lo segue ovunque, così come avvenuto per il rischieramento in Siria. Dal punto di vista tattico, la Admiral Kuznetsov ed il suo gruppo di volo effettuano le medesime missioni che potrebbero essere svolto dalla terraferma. In tutte le sue incarnazioni, la Russia è sempre stata una potenza terrestre, con priorità militari diverse dagli Stati Uniti. Le portaerei statunitensi sono state progettate per la proiettare la potenza militare americana nel mondo. La Marina sovietica aveva il compito di assicurare le frontiere eurasiatiche della Russia. Per concludere. L'Unione Sovietica non ha mai dato la priorità alla costruzione di una classe di portaerei, perché non determinante nella sua strategia navale.
Le principali unità di superficie sovietiche, come le potenti navi da guerra della classe Slava e Kirov, erano state concepite per distruggere le portaerei americane. Stessa concezione anche per la Kuznetsov. Strategicamente è una storia diversa, tuttavia la Russia di oggi non può bruciare miliardi di dollari per mantenere una nave così costosa solo per patriottismo ed orgoglio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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