Il sequestro dei due italiani rapiti nel sud della Libia resta avvolto nel mistero. Secondo Repubblica, Bruno Cacace e Danilo Calonego "avevano sempre avuto una scorta armata, ma negli ultimi giorni gli era stata tolta". Una notizia che getta nuove ombre sul rapimento di Ghat, cittadina nel profondo sud del Paese arabo, non è molto distante dal confine con l'Algeria e il Niger, un'area dove il controllo del governo di Tripoli è limitato e sono attivi diversi gruppi armati. Per il momento non ci sono state rivendicazioni o richieste di riscatto.
Per il momrnto sembrerebbe escluso che i due italiani rapiti siano stati sequestrati da terroristi. Secondo il sindaco della piccola città libica, Mohammed Qumani Saleh, i due sono, infatti, "nelle mani di un piccolo gruppo di fuorilegge". Le formazioni armate attive nella zona sono tuttavia molteplici. Ci sono i guerriglieri di Al Qaeda nel Maghreb Islamico e del gruppo Matibat al Mourabitoune, fondato dal famigerato terrorista algerino Mokhtar Belmokhtar. A est di Ghat, nell'area di Ubari, sono attivi i gruppi armati del popolo Tebu. Nella zona ci sono anche le milizie dei nomadi Tuareg. La lotta per il controllo delle rotte del Sahara tra Tebu e Tuareg, nonostante i tentativi di riappacificazione dell'Onu, non è mai finita. Quanto allo Stato islamico, in rete circolano teorie non confermate sulla presenza di jihadisti in fuga da Sirte, la loro roccaforte sotto attacco da parte delle milizie di Misurata, alleate del governo di Tripoli.
Il governo di accordo nazionale con sede a Tripoli ha una scarsa presenza sul territorio, come denunciato dallo stesso sindaco di Ghat. "Li hanno fermati in mezzo alla strada, nel deserto - ha raccontato Pier Luca Racca, che per dieci anni ha lavorato in Libia e che conosce i due italiani rapiti - probabilmente hanno visto un'auto ferma e hanno rallentato pensando fosse in panne...". Ad allarmare è la notizia, riportata da Repubblica ma non ancora confermata, secondo cui a Bruno Cacace e Danilo Calonego sarebbe stata recentemente tolta la scorta armata.
"Non si il motivo per cui si sia deciso di togliere l'appoggio di guardie armate ai tecnici - fanno sapere fonti libiche - ma sembra che la scelta sia stata fatta perché la zona veniva ormai ritenuta sicura".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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