Il fronte ribelle nella Ghouta orientale comincia a sfaldarsi. Secondo quanto si legge in un comunicato diffuso da Jaysh al Islam, un primo gruppo di prigionieri di Hayat Tahrir al Sham (la vecchia Al Qaida in Siria) in mano all'Esercito dell'Islam sarebbe stato allontanato da sobborgo di Damasco per essere trasferito a Idlib, nel nord, nell'ormai unica roccaforte in mano ai ribelli. L'informazione è stata rilanciata dall'agenzia governativa Sana.
Quella che può apparire una notizia secondaria risulta però fondamentale nell'attuale scacchiere siriano. L'esercito governativo, da quando è iniziata l'operazione di riconquista (18 febbraio), è riuscito a strappare ai ribelli il 50% dei territori della Ghouta, dopo una lotta furibonda e senza esclusione di colpi.
Il fatto che Jaysh al Islam abbia allontanato i qaedisti dimostra come la guerra all'interno del sobborgo di Damasco non sia solamente tra ribelli e gruppi
governativi, ma anche tra gli stessi movimenti che si oppongono ad Assad.Rispetto alla campagna per liberare Aleppo, quella della Ghouta orientale appare molto più rapida. Ma un nuovo fronte, quello di Idlib, è già all'orizzonte.
Jaysh Al-Islam releases a statement today and talks about an agreement with the UN delegation that entered #EasternGhouta today.
— Mazen Hassoun (@HassounMazen) 9 marzo 2018
The agreement includes an evacuation of all #HTS fighters, who have been arrested eariler by Jaysh Al-Islam towards #Idlib northern #Syria pic.twitter.com/nrmkGeydkZ
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