"Solo i non vaccinati in lockdown": la decisione che fa discutere

Se in Austria si supereranno i 600 letti di terapia intensiva chi non è vaccinato dovrà restare a casa. La decisione è stata presa in videoconferenza

"Solo i non vaccinati in lockdown": la decisione che fa discutere

L’Austria è pronta a mettere in lockdown i soggetti non vaccinati. Questo è quanto emerso da una riunione in videoconferenza tenuta dal governo nella tarda serata di ieri, venerdì 22 ottobre. Durante il confronto sarebbe stata fissata la soglia del 30% di occupazione dei posti di terapia intensiva, circa 600 letti, oltre la quale scatterebbe il lockdown per le persone non vaccinate. In poche parole, se la situazione peggiorerà i No-vax saranno obbligati a non uscire dalle quattro mura domestiche. "Stiamo per imbatterci nella pandemia di chi non è protetto", ha avvertito il cancelliere Alexander Schallenberg, sottolineando che non ci sarà invece nessun lockdown per chi si è vaccinato e per chi è guarito dal Covid. Schallenberg ha poi espresso l'auspicio che questa possibilità mandi un segnale chiaro a coloro che sono ancora"esitanti e ritardatari".

Per chi scatterà il lockdown in Austria

Per il momento in Austria i posti letto occupati nei reparti di terapia intensiva sono 224. Se dovessero aumentare, arrivando a quota 600, si arriverebbe alla fase 5 del piano del governo, che prevede restrizioni anche massicce ai movimenti per i non vaccinati. Il ministro della Sanità Wolfgang Mueckstein ha chiarito che per adesso l’Austria è ancora nella fase 1, asserendo che "stiamo parlando del futuro". Schallenberg si è rivolto ieri alla popolazione: “La pandemia non è ancora alle nostre spalle, e stiamo per imbatterci in una pandemia di non vaccinati. La maggior parte dei pazienti in terapia intensiva non è vaccinata contro il Covid-19: deve essere chiaro a queste persone che hanno una grande responsabilità. Abbiamo troppi procrastinatori ed esitanti, troppi che non sono riusciti a farsi vaccinare. Vaccinatevi”. Il cancelliere ha quindi illustrato le possibili nuove restrizioni in caso di peggioramento della situazione nelle terapie intensive.

Il governo austriaco, che è composto dai Popolari e Verdi, anche su proposta del ministro della Salute, Wolfgang Mueckstein, ha aggiunto due livelli di allerta con le rispettive misure: il quarto e il quinto. Nell’ultima settimana in Austria vi è stato un notevole incremento di contagi da Covid-19: 20.408 nuovi casi in una settimana, dove la media a 7 giorni ha raggiunto quota 228.5 contagi per 100mila abitanti, contro i 152,5 della settimana precedente. Nel caso in cui il numero dei pazienti in terapia intensiva dovesse raggiungere quota 600, ovvero il livello 5, il 30% dei letti disponibili sul territorio austriaco, scatterà subito il lockdown che riguarderà solo i soggetti non ancora vaccinati.

Simile al Green pass italiano

Intanto, per accedere al posto di lavoro, dal primo novembre entrerà in vigore la “regola 3G”, praticamente una specie di Green pass italiano, che significa 'geimpft' (vaccinati), 'genesen' (guariti da sei mesi) o getestet (testati). Al momento l’Austria è al livello 1, con 224 pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva. Il livello 3 scatterà se ci saranno 400 pazienti Covid in terapia intensiva: sarà valida solo la 'regola 2.5G' perché ammetterà vaccinati, guariti e persone solo che avranno effettuato un tampone molecolare (Pcr). I test rapidi non saranno più validi.

Con la presenza di 500 pazienti in rianimazione si passerà al livello 4 dove, per accedere al posto di lavoro, al ristorante, nelle strutture alloggiative, partecipare agli eventi e sottoporsi a visite mediche, non sarà più valido alcun tipo di tampone ed entrerà in vigore la 'regola 2G', che consentirà l'accesso solo alle persone vaccinate e a coloro che sono guariti. Qualora la situazione dovesse peggiorare, arrivando ad avere 600 posti letto occupati di terapia, il 30%, scatterà il 'livello 5': si tornerà al lockdown, ma solo per persone non vaccinate.

Quindi, come ha spiegato il governo, per questa categoria di persone le uscite potranno essere ammesse solo per motivi di lavoro o necessità quotidiane. In Austria solo il 65,4% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino, e il 62,2% ha terminato l’intero iter vaccinale.

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