Lo Stato islamico continua a celebrare l’attacco avvenuto sabato scorso ad Ahvaz, nel sudovest dell’Iran, con un messaggio audio diffuso questa notte sulla rete. The Assault Of The Monotheists On The Fortress Of The Polytheists è stato letto da Abu al-Hassan al-Muhajir, portavoce del gruppo dal dicembre del 2016. Poche ore dopo il messaggio è stato tradotto in francese ed inglese in formato Pdf. Si tratta del quinto messaggio audio letto da al-Muhajir dopo quello del 22 aprile scorso (di ben 55 minuti) intitolato So From Their Guidance Take An Example. Quest'ultimo sarebbe stato scritto da Abu Bakr al-Baghdadi.
Abu al-Hassan al-Muhajir, presentato su Al Furqan il 5 dicembre di due anni fa, è l’erede di Abu Mohammad al-Adnani eliminato dagli Stati Uniti il 30 agosto del 2016. Al-Muhajir non possiede la preparazione ed il carisma del suo predecessore.
Stato islamico: "L'Iran è la fortezza dei politeisti"
Il messaggio audio di questa notte celebra l’attacco avvenuto il 22 settembre scorso in Iran. Lo Stato islamico ha la necessità strategica di sfruttare il valore promozionale e propagandistico dell’attentato. La propaganda è essenziale per la sopravvivenza dello Stato islamico sia come gruppo che come idea per coltivare quella profondità strategica digitale. È un meccanismo prezioso con il quale far valere l’acquiescenza nel suo proto-Stato ed un’arma penetrante con cui affermare la propria egemonia terroristica all’estero. Negli anni a venire, servirà come bandiera attorno alla quale i veri credenti del califfato si raduneranno, una volta perduti i territori.
3 minuti e 17 secondi: questa la durata del messagio audio The Assault Of The Monotheists On The Fortress Of The Polytheists. In un preciso passaggio Al-Muhajir (Colui che viene da lontano) definisce l’Iran come “la fortezza dei politeisti”.
“Lo scioccante attacco che ha sconvolto l’Iran rappresenta la giusta vendetta per il pagano trattamento dei sunniti. Teheran è oggi debole. La spada della giustizia dello Stato islamico è calata sulla fortezza dei politeisti e sul Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica. Li abbiamo colpiti all'interno delle loro stesse case e circondati dalla loro stessa sicurezza”.
Al-Muhajir conclude il suo breve messaggio lanciando un appello ai militanti dello Stato islamico che combattono in Siria: “Siate risoluti”.
Il linguaggio è strumento di influenza, con forme metriche strutturate per riflettere la visione di una realtà. E' il linguaggio a definire le azioni accessibili e delegittimare le altre percezioni del mondo. La strategia linguistica dello Stato islamico si basa sul concetto dogmatico della giustizia divina che motiva e azioni in vita. E’ l’interpretazione che motiva l’omicidio, inteso come obbligo sacro. Le azioni fisiche sono soltanto il mezzo per raggiungere l’obiettivo spirituale.
L'importanza di Abu Muhammad al-Adnani
Adnani è stato molto più di un semplice portavoce
Il siriano Taha Subhi Falaha noto con lo pseudonimo Abu Mohammad al-Adnani, è stato uno dei primi membri della diramazione irachena di al Qaeda in Iraq. Pupillo di Abu Musab al-Zarqawi ed erede designato di Abu Bakr al-Baghdadi, è stato nominato emiro dello Stato islamico in Siria all'inizio del 2013 dopo la separazione del gruppo con il Fronte Nusra, ex affiliazione siriana di al Qaeda. Si ritiene che quando al-Adnani annunciò la formazione del califfato nel giugno 2014, fosse l'unico siriano della leadership dello Stato islamico.
Abu Mohammed al-Adnani ha diretto i reparti speciali del gruppo come la quwat khas e l'Emni, unità d'infiltrazione ed intelligence dello Stato islamico. L'Emni, sotto la guida di al-Adnani, aveva il compito di garantire la sicurezza interna del Dawla (parola araba per lo stato) e proiettare il terrore all'estero. Gli elementi dell'Emni hanno guidato tuti i principali attentati avvenuti in Occidente come Parigi e Bruxelles. Cellule Emni sono state identificate in Austria, Germania, Spagna, Libano, Tunisia, Bangladesh, Indonesia e Malesia. Nelle intenzioni di al-Adnani, l'Emni avrebbe dovuto creare un bacino globale di terroristi da inserire e guidare nella loro rete internazionale. L'uomo era noto anche per le sue doti oratorie. Il portavoce dello Stato islamico, ucciso il 30 agosto del 2016 in un raid aereo degli Stati Uniti, nella primavera del 2014 annunciò una direttiva rivolta ai militanti sparsi nel mondo: “Quanti non sono in grado di realizzare un IED, potranno sempre spaccare la testa dei crociati con una pietra, macellarli con un coltello o travolgerli con l’auto”. Proprio al portavoce dello Stato islamico si deve la prima reinterpretazione della teologia islamica.
Al-Adnani ha gettato le basi della nuova mentalità radicale islamista sostenendo la liceità e la natura obbligatoria della jihad nel Ramadan, definito il “mese di conquista”. Nel suo primo discorso, Abu Mohammed al-Adnani ha decontestualizzato le classiche prescrizioni del Corano per garantire un supporto religioso ad omicidi e missioni di martirio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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