Strage Airbus, donna si finge parente di una delle vittime e vola gratis per due volte in Francia

Ha finto di essere la parente di una delle 150 vittime morte nello schianto dell’Airbus della Germanwings per volare ben due volte gratuitamente nel sud della Francia

Strage Airbus, donna si finge parente di una delle vittime e vola gratis per due volte in Francia

Ha finto di essere la parente di una delle 150 vittime morte nello schianto dell’Airbus della Germanwings per volare ben due volte gratuitamente nel sud della Francia. Protagonista una donna residente a Beverungen, una cittadina non lontana da Haltern, da cui provenivano i 16 liceali morti nell'incidente, che ora rischia una denuncia per truffa.

Un portavoce della Lufthansa ha confermato l’accaduto alla Dpa, ma non ha voluto discutere altri dettagli, se non per dire gli avvocati della compagnia di bandiera tedesca stavano esaminando la possibilità di fare causa alla donna. Era stata la stessa Lufthansa, subito dopo la tragedia, a mettere a disposizione voli gratuiti per tutti i parenti delle vittime che volevano raggiungere il luogo del disastro. E per non incorrere in lunghe formalità non avrebbero verificato il grado di parentela.

Così la donna, riferisce il quotidiano locale Halterner Zeitung, ne ha approfittato: ha detto di essere la cugina di una delle due insegnanti che accompagnavano gli studenti del liceo Joseph-Koenig di Haltern e si è recata sia sul luogo dell'impatto a Seyne les Alpes che su quello del memoriale a Le Vernet. Ha anche incontrato gli psicologi che hanno assistito i familiari delle vittime. Secondo quanto riferito dal padre dell’insegnante, la cugina 'fantasma' non è né un parente né un'amica di sua figlia ed è volata due volte in Francia portando altre tre persone non identificate con lei. Ad insospettire la Lufthansa sarebbe stato proprio l'ultimo viaggio fatto durante le vacanze di Pasqua.

La polizia di Hoexter, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, ha confermato che è stata

avviata un'indagine per frode. Al momento la compagnia di bandiera non ha presentato una denuncia penale, poiché non tutti i dettagli della truffa sono noti. Il padre della donna ha invece intenzione di passare a vie legali.

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