È una vera e propria guerra quella tra bracconieri e rangers del Kruger national Park. Negli ultimi cinque anni infatti, al confine tra Mozambico e Sud Africa, oltre 500 cacciatori di frodo mozambicani sono stati uccisi dalle guardie del parco.
A diramare la notizia è stato l'ex Presidente del Mozambico Joaquim Chissano e guardando più nel dettaglio le stime, si legge che nel 2014 sono stati ammazzati 106 bracconieri mentre nel 2015 sono già 82 le persone uccise dai guardia caccia della più grande riserva naturale del Sudafrica.
Il parco è diventato la linea del fronte della caccia illegale ai rinoceronti. La sempre maggior richiesta di corna d'animale da parte dei Paesi dell'estremo Oriente, in primis dal Vietnam, dove l'avorio viene utilizzato nella medicina locale, ha incentivato il bracconaggio tra le fasce più indigenti della popolazione del Mozambico.
A tal proposito l'ex Presidente Chissano si è espresso dicendo: '' Mi spaventa molto il fatto che numerosi cittadini del mio Paese siano stati uccisi nel Kruger Parker mentre compivano delle azioni di bracconaggio. Ognuno di questi mozambicani morti è sinonimo di maggior povertà per i suoi famigliari perchè non possono più contare su di lui per migliorare la loro condizione di vita''.
Nonostante nel Paese africano siano state introdotte pene sempre più severe per i bracconieri, il dramma della caccia illegale è un piaga endemica nell'ex colonia lusitana.
All'interno dei confini nazionali infatti, la ricerca d'avorio, in soli cinque anni ha portato il numero di elefanti da 20mila a 10 mila unità, i rinoceronti invece, scomparsi da tempo dal territorio di Moputo, vengono cacciati oltre confine. E così quel che rimane sul suolo africano è solo il sangue. Sia quello degli animali ma anche della gioventù che per sopravvivere a sé stessa saccheggia la sua terra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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