Bruxelles, testamento del jihadista. "L'attentato per vendicare Salah"

In un cestino le ultime volontà del terrorista che si è fatto saltare a Bruxelles: "Non so cosa fare, sono nel panico"

Bruxelles, testamento del jihadista. "L'attentato per vendicare Salah"

Le ultime volontà di Ibrahim Bakraoui erano su un computer, abbandonato in un cestino della spazzatura, fuori da un appartamento di Bruxelles, in rue Max Roos 4. Un indirizzo fornito dal tassista che ha portato gli uomini fino all'aeroporto.

In quel documento il testamento di uno degli attentatori suicidi entrati in azione nella capitale belga, nell'attacco allo scalo di Zavantem, mentre il fratello Khalid colpiva la metropolitana.

È stata la procura federale belga ad annunciare questa mattina il ritrovamento del testamento, in cui il terrorista esprimeva dei dubbi sull'azione che stava per compiere, consapevole di "doversi sbrigare" e aggiungendo: "Non so che fare, non sono più sicuro".

Secondo il procuratore federale belga Frederic Van Leeuw, Bakraoui scriveva di temere di ritrovarsi "in una cella con Salah Abdeslam", l'uomo in fuga per quattro mesi dopo gli attentati di Parigi e catturato pochi giorni fa proprio a Bruxelles. In un file audio parla invece nel desiderio di vendicare lui e la morte di Mohammed Belkaid, ucciso nell'operazione in cui fu preso il fuggitivo.

Nell'appartamento di Schaerbeek dove è stato ritrovato il laptop di Bakraoui anche "15 chili di esplosivo, acetone, acqua ossigenata e chiodi" e le impronte digitali che hanno permesso di identificare con certezza il kamikaze.

Degli altri due uomini presenti nella foto scattata all'aeroporto si sa ancora poco: il secondo attentatore suicida non è stato riconosciuto. E l'uomo in fuga non è, come si pensava in un primo momento, Najim Laachraoui.

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