Nuove offensiva dell'amministrazione Trump contro le cosiddette sanctuary cities, le città "santuario" che offrono rifugio a migranti senza documenti, nel tentativo di costringerle a cooperare al giro di vite sull'immigrazione. Il Dipartimento di Giustizia, riferisce il Washington Times, ha intentato una serie di cause legali nello stato di Washington e nel New Jersey nel tentativo di forzare la cooperazione di queste comunità con le autorità federali. Il procuratore generale William Barr, parlando a una conferenza dell'Associazione nazionale degli sceriffi, ha anche annunciato che il Dipartimento di Giustizia sta rivedendo le azioni di "alcuni" pubblici ministeri locali, accusandoli di aver protetto gli immigrati irregolari nel tentativo di scongiurare una loro deportazione.
L'offensiva dell'amministrazione Trump
"Nel perseguire le loro ambizioni personali e le nozioni sbagliate di uguaglianza di giustizia, questi procuratori distrettuali stanno sistematicamente violando lo stato di diritto", ha affermato Barr. L'azione contro i pubblici ministeri pone il procuratore generale Barr, il capo delle forze dell'ordine della nazione, su una potenziale rotta di collisione con una serie di procuratori eletti che hanno resistito attivamente alle politiche di controllo dell'immigrazione dell'amministrazione Trump. L'attorney general conferma l'offensiva contro le città santuario: "Oggi c'è una significativa escalation da parte del governo federale nell'affrontare la resistenza delle città del santuario", ha dichiarato Barr. "Prenderemo in considerazione la possibilità di agire contro qualsiasi giurisdizione, o qualsiasi politico, che illegalmente ostacola l'applicazione federale della legge sull'immigrazione".
Il Dipartimento di Giustizia, spiega Usa Today, ha citato in giudizio il New Jersey per una legge che impedisce agli agenti delle forze dell'ordine statali e locali di condividere informazioni con gli agenti dell'immigrazione, tranne quando c'è un mandato o un ordine del tribunale. La legge statale impedisce agli agenti di polizia di fornire informazioni all'Immigration and Customs Enforcement, con annesse tutta una serie di restrizioni. Il dipartimento ha anche citato in giudizio la Contea di King nello stato di Washington per un ordine esecutivo che impedisce agli agenti federali dell'Ice di utilizzare l'aeroporto internazionale di King County per espellere immigrati privi di documenti o trasportare detenuti immigrati.
Cosa sono le città santuario
Più di 300 giurisdizioni negli Stati Uniti sono considerate in qualche modo "santuari" dell'immigrazione. E non sono solo città. Almeno otto stati - dal New Jersey all'Illinois alla California - sono considerati stati santuari, secondo un'analisi del Center for Immigration Studies. Si tratta di città e di comunità che tengono orgogliosamente aperte le porte agli stranieri irregolari sul territorio. Tra le città più importanti troviamo New York, San Francisco, Chicago, Seattle, ma anche Detroit, Dallas e Tampa. In queste realtà, gli immigrati irregolari privi di documenti non vengono segnalati alle autorità.
In prima fila nella difesa dei migranti irregolari c’è il sindaco di New York, il democratico Bill de Blasio, che all’indomani dell’elezione di Donald Trump ha dichiarato: “Non daremo al Dipartimento del governo le liste degli irregolari di New York. Non deporteremo coloro che rispettano la legge” e, soprattutto, “non separeremo le famiglie”. Ora però l'amministrazione Trump sembra fare sul serio contro la "resistenza" pro-migranti irregolari.
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