È di nuovo la salute di Donald Trump a tornare al centro del dibattito negli Stati Uniti, con l'ex dottore personale del presidente, Harold Bornstein, che alla Cnn ha detto che un certificato medico che già nel 2015 fece molto discutere per i toni che utilizzava fu di fatto scritto dallo stesso tycoon, che all'epoca non era ancora presidente, ma impegnato nella campagna per le elezioni presidenziali.
Bornstein sostiene che quelle carte che portano la sua firma gli furono di fatto messe davanti già compilate. Nel documento si leggeva di un "recente check-up di Trump che aveva mostrato soltanto risultati positivi" e di "test di laboratorio dai risultati incredibilmente positivi", ma anche di "una straordinaria forza fisica" e si assicurava: "Se eletto, posso dire senza ombra di dubbio che Trump sarà l'inviduo più in salute che abbia mai ottenuto la presidenza".
L'ex medico personale di Trump, che lo ha avuto in cura dal 1980, non ha soltanto chiarito di non avere scritto quelle parole, ma detto alla Nbc che nel febbraio 2017 un team di persone legate al presidente entrò nei suoi uffici in cerca di documenti sullo stato di salute del tycoon. Una pratica che - secondo la portavoce Sarah Huckabee Sanders - è una "procedura standard" per i presidenti neo-eletti.
Pochi giorni prima Bornstein aveva parlato al New York Times.
Al quotidiano raccontò che al suo paziente aveva prescritto per anni un medicinale, Propecia, che aiuta la crescita dei capelli, e che aveva preso rimedi contro il colesterolo e la rosacea, una dermatosi cronica piuttosto comune che provoca l'arrossamento della pelle.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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