Lo aveva minacciato ed ora dopo la rottura totale con il presidente messicano Enrico PenaNieto, il presidente Donald Trump si appresta davvero a far pagare ai messicani il muro che ha promesso di costruire lungo i 3.200 km di confine tra i due Paesi. L’opera, che a seconda delle stime va da 4 a 15 miliardi di dollari, sarà finanziata con un imposta del 20% applicata su tutte le merci prodotte in Messico, vendute in America.
Lo ha annunciato il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer spiegando che la misura farà parte di un riforma più ampia "per cui il presidente è in contatto già con il Congresso". Oggi Pena Nieto ha annullato la visita in programma il 31 gennaio alla Casa Bianca dopo che Trump gli ha anticipato che avrebbe perso il suo tempo se avesse tentato di fargli cambiare idea sul muro. Insomma il braccio di ferro tra Messico e Stati Uniti prosegue. Tensioni di questo tipo tra i due Paesi non si vedevano da tempo. Come ricorda all'agenzia Efe l'analista Rossana Fuentes Berain, "gli ultimi 25 anni hanno mostrato equilibrio e una forma di convivenza reale", come dimostra la firma del Nafta, in vigore dal 1994 tra Messico, Usa e Canada, e che Trump ha già annunciato di voler rinegoziare.
Tra i motivi di tensione degli ultimi decenni, il sequestro e l'omicidio in Messico dell'agente della Dea (Dipartimento dell'antidroga) Enrique Camarena, nel 1985, che causò, ricorda l'analista, "la chiusura della frontiera per oltre una settimana".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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