Le armi tornano in primo piano nel dibattito politico americano. Donald Trump prende di mira Hillary Clinton, che si batte per una maggiore regolamentazione. "Togliamole (le armi, ndr) alla scorta di Hillary e vediamo cosa le succede. Sarebbe molto pericoloso".
E punta il dito su quella che denuncia come una contraddizione: "Vuole buttare via tutte le armi ma lei è circondata da guardie del corpo armate fino ai denti". Nell'accusare la rivale di voler distruggere il Secondo emendamento, Trump alza il livello dello scontro: "Credo che le sue guardie del corpo dovrebbero deporre tutte le armi - dice in un comizio a Miami - disarmarsi immediatamente, che ne dite? Sì? Sì.... togliamole le armi e vediamo cose le succede", ha detto il candidato repubblicano durante un comizio a Miami.
Immediata la replica dei democratici. Il manager della campagna di Hillary Clinton, Robby Mook, punta il dito contro Trump accusandolo di "istigare alla violenza" durante i suoi comizi.
"Annullerò il disgelo con Cuba se non ci sarà libertà"
Trump ha detto anche che se verrà eletto cercherà di invertire le aperture promosse da Obama nei confronti di Cuba, a meno che il paese non consenta la libertà di religione e non liberi i prigionieri politici. Parlando delle azioni distensive di Obama, Trump ha affermato che "il prossimo presidente le può invertire ed è quello che farò a meno che il regime di Castro non ascolti le nostre richieste". Ed ha aggiunto che vuole allinearsi "con il popolo cubano nella lotta contro l'oppressione comunista".
A Miami vive una grande comunità cubana, storicamente anticastrista. Trump ha promesso che dal suo primo giorno alla Casa Bianca organizzerà "una revisione di tutti i regolamenti (tra Usa e Cuba, ndr) adottati negli ultimi dieci anni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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