Konya in strada: paura di un golpe, ma è un black-out elettrico

Per calmare i cittadini ci sono voluti il governatore e un deputato erdoganiano

Konya in strada: paura di un golpe, ma è un black-out elettrico

C'era ancora la notte del 15 luglio nella mente di chi ieri, a Konya, è sceso in strada, spinto dal timore che un nuovo tentativo di ribaltare il governo del Paese fosse in atto, radunandosi di fronte agli edifici istituzionali e militari della città nell'Anatolia centrale.

Non moltissimi per la verità. Al massimo qualche centinaio di persone, organizzatesi sui social network, sono uscite di casa dopo che un guasto al sistema elettrico cittadino ha causato un black out, che ha ridestato per qualcuno il timore di un nuovo colpo di mano da parte dell'esercito, nonostante l'operazione di "bonifica" - se così può essere definita - che è stata avviata dopo il 15 luglio.

Il buio improvviso che ha sorpreso la città non era però il segnale di un qualcosa che si muoveva, alla vigilia dello Zafer Bayrami, la festa che ricorda la battaglia di Dumlupinar, momento decisivo della guerrà che portò all'indipendenza della Turchia.

Chi si è affrettato a uscire di casa, magari con una bandiera turca in spalla o una bandana in fronte, come nelle notti dopo il fallito colpo di Stato, quando il presidente Erdogan chiese ai turchi di presidiare le stesse piazze che hanno scongiurato il golpe, si è trovato di fronte a una realtà ben diversa.

A spiegare al manipolo di cittadini preoccupati che nessuno stava cercando di far scattare un nuovo putsch ci ha pensato il governatore di Konya, svegliato in piena notte, a cui hanno dato manforte la polizia e il deputato Mehmet Babaoglu.

Dal suo profilo twitter Yakup Canbolat ha confermato che la città stava avendo qualche problema, ma che se c'era stata un'interruzione della corrente, lo si doveva a "un problema tecnico" e non di certo al fatto che i carriarmati stessero per occupare le vie che portano al Museo di Rumi, sfilando sulla centralissima via Mevlana.

"Grazie ai concittadini per la loro sensibilità - ha scritto il governatore Canbolat, forse non troppo contento di quell'impegno istituzionale imprevisto -. Buona notte a tutti...". Per convincere anche i più preoccupati a ritornare alle loro abitazioni, è stato tuttavia necessario l'intervento di Babaoglu, deputato del Akparti di Erdogan e numero due della sezione locale.

Babaoglu ha tranquillizzato i cittadini preoccupati, spiegando loro di essere in contatto con Canbolat, per poi confermare che non era successo nulla di fuori dall'ordinario, mentre un secondo gruppo stazionava di guardia al comando locale delle Forze di terra.

Durante la

notte anche gli ultimi abitanti di Konya sono tornati a casa, finalmente convinti che non era necessario ripristinare le veglie che per settimane, dopo il 15 luglio, hanno presidiato le piazze principali delle città turche.

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