Ursula von der Leyen è il nuovo presidente della Commissione europea. Lo spoglio è iniziato pochi minuti prima delle 19 e all'ormai ex ministro della Difesa tedesco servivano 374 voti.
Un voto turbolento in cui l'Europarlamento ha dimostrato notevoli spaccature sulla scelta della candidata tedesca alla guida della Commissione. La bocciatura di Timmermans, proposto dal Partito socialista, faceva temere il forfait della sinistra europea. Ma alla fine, il blocco socialista ha comunque votato in favore della Von der Leyen come parte dell'accordo che ha visto andare ai socialisti sia il presidente del Parlamento europeo che l'Alto rappresentante per gli Affari esteri, prescelto da Pedro Sanchez.
Compatto il voto favorevole di Partito popolare europeo e Socialisti, mentre contro hanno votato in blocco i Verdi e i sovranisti di Identità e Democrazia I Verdi hanno più volte applaudito il discorso con cui la von der Leyen ha chiesto i voti dell'emiciclo. La co-presidente dei Verdi, Ska Keller, ha parlato di un discorso "sorprendentemente bello" e "molto europeista", ma "sulle nostre domande politiche chiave non abbiamo ricevuto proposte concrete". Mentre Philip Lamberts, l'altro co-presidente, ha detto di non riconoscere "l'interesse di sostenere una maggioranza che si è fatta senza di noi". "Siamo pronti a apportare i nostri voti per iniziative specifiche della Commissione come facciamo sempre" ma, "se ci vogliono attorno al tavolo, ci devono trattare con rispetto".
Compatto il voto contrario di Identità e Democrazia, il gruppo in cui siede anche la Lega. Nicolas Bay, eurodeputato del Rasseblement National, al termine della riunione del gruppo a Strasburgo ha detto: "Io e Marco Zanni stamani ci siamo espressi molto chiaramente, criticando gli orientamenti che Ursula von der Leyen ha presentato. Non ci sono dubbi: è una posizione comune del nostro gruppo". E del resto la stessa presidente della Commissione aveva fatto intendere di non avere alcun interesse a ricevere l'appoggio del fronte che fa capo a Marine le Pen e Matteo Salvini, dal momento che nello stesso discorso di questa mattina si era definita addirittura "sollevata" dal non ricevere il sostegno di quello specifico gruppo.
Sempre a destra del Ppe, si segnala invece la spaccatura dei Conservatori e
Riformisti. Mentre Fratelli d'Italia ha confermato il suo "no" verso la scelta della nova leader di Bruxelles, i polacchi del PiS hanno annunciato di dare libertà di voto al il loro sostegno alla candidata tedesca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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