Gli ultimi giorni di Mr. Satana. Manson è in gravi condizioni

Ricoverato uno dei più famosi killer della storia, mandante della strage di Bel Air

Gli ultimi giorni di Mr. Satana. Manson è in gravi condizioni

Il 9 agosto 1969 Hollywood e le star di Beverly Hills cominciano a tremare. Un pensiero comune percorre le menti dei personaggi famosi: «E se fosse toccato a me?». È il panico... Steve McQueen prende a circolare armato di pistola e fucile; Jerry Lewis acquista il più sofisticato sistema di allarme al mondo; Tony Bennett cambia casa; Frank Sinatra, allora marito di Mia Farrow, dice di lei: «È convinta di essere la prossima». Il mondo è appena rimasto choccato dalla strage di Bel Air e dei coniugi La Bianca, un cruento massacro che ha come mandante l'inquietante Charles Manson, il guru hippie detto Satana. Oggi le cronache ci informano che Manson (82 anni la maggior parte dei quali trascorsi in galera, se si pensa che compiva furti e rapine a mano armata sin da bambino) sta molto male e dall'istituto di massima sicurezza di Corcoran è stato trasferito in ospedale, ma il suo sguardo duro e diabolico riflette ancora la malvagità e il carisma che gli permettevano di pilotare un gruppo di ragazzi (e soprattutto ragazze) chiamato «The Family» che lui soggiogava completamente. Orge, sesso, droghe di tutti i tipi, furti e violenze erano le occupazioni principali dei ragazzi nel periodo in cui si predicava pace, amore e musica. Nel suo fortino tra il Barker Ranch e lo Spahn Ranch, nella Valle della Morte, Manson coltiva le sue manie di grandezza e i suoi progetti satanici. Il 1969 non è un bell'anno per lui. Nonostante l'amicizia con il batterista dei Beach Boys Dennis Wilson - che in cambio di ragazze e droga gli promette di aiutarlo a realizzare la sua grande ambizione, incidere un disco - i suoi sogni di diventare una star del rock sono falliti. Neppure Terry Melcher (il produttore figlio di Doris Day) lo ha aiutato, e proprio di Melcher è la casa al 2010 di Cielo Drive dove ora vivono la splendida attrice Sharon tate e il marito Roman Polanski con la loro bizzarra corte. Manson, pochi giorni prima della strage, si recherà nella villa a cercare Melcher, scoprendo così che se n'era andato da Los Angeles. Nell'occasione incontra la Tate e il manager musicale Rudy Altobelli che lo allontanano quello strano capellone sporco e ruvido senza troppi convenevoli. Manson, frustrato e visionario, pensa di essere Dio e il Diavolo al tempo stesso, e si ispira a personaggi, da poco arrivati in America, come Robert e Mary Anne De Grimston, fondatori della setta satanica Process Church of the Final Judgement. Lui era convinto (come Manson) di essere un tramite tra l'uomo e una triade che comprendeva Cristo, Satana e Geova; lei sosteneva di essere la reincarnazione di Goebbels. Manson, basandosi sull'ascolto ossessivo dei brani dei Beatles, in cui «sentiva» messaggi onirici, sviluppa così la cosiddetta teoria dell «Helter Skelter», dal titolo di un brano dei Beatles stessi. Per lui «Helter Skelter» è un Apocalisse, ovvero una guerra razziale in cui i neri sconfiggeranno i bianchi. A quel punto Manson e il suo gruppo di «illuminati» ricostituiranno l'ordine mondiale. Quale sia il legame tra le sue teorie e la strage di Sharon tate e dei suoi amici non è ancora chiaro, ma è grazie alla teoria dell'«Helter Skelter» che il procuratore Vincent Bugliosi fa condannare Manson come mandante dei due fatti di sangue. Comunque la notte del 9 agosto Tex Watson, accompagnato da Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian (l'unica a possedere una patente di guida valida), arrivano nella ex villa di Terry Melcher. Alla fine della mattanza si conteranno più di 160 coltellate che sventrarono Sharon tate e i suoi amici, tra cui il playboy Voyteck Frykowski e l'ereditiera del caffè Abigail Folger. Con il sangue di Sharon Tate, che era incinta, fu scritta sul muro la parola «pigs», ovvero maiali.

La sera dopo nuova strage a casa dei coniugi La Bianca (stesso gruppo con in più Leslie Van Houten) e scritte col sangue degli uccisi come «death to pigs», «rise», «helter skelter» più la parola «guerra» incisa con un forchettone sulla pancia di Lino La Bianca. Ora vedremo come Manson - che non ha mai ammesso di essere il mandante dei delitti - che oggi ha fondato una folle associazione ecologista, affronterà il fantasma della sua morte.

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