L'effetto domino della marcia degli immigrati lungo la "rotta balcanica" travolge anche l'Ungheria. Un flusso mai visto di profughi si accalca contro la frontiera dove, sebbene sia stata completata prima del previsto, la barriera di filo spinato non riesce a frenare gli arrivi. Gli immigrati marciano, infatti, lungo la rotta dei binari della ferrovia Subotica-Szeged oppure alzano, semplicemente, con mezzi di fortuna il filo spinato per passare oltre. Questa mattina sono, poi, scoppiati disordini nel centro di accoglienza di Roszke che sorge proprio al confine con la Serbia. La situazione, insomma, è al limite dall'esplodere.
Secondo la polizia ungherese, è già stato rilevato l'ingresso di 2.533 immigrati provenienti in gran parte da Siria, Afghanistan e Pakistan. Molti altri potrebbero essere passati senza essere scoperti, nelle zone di frontiera ancora aperte mentre il Paese sta ultimando la costruzione di 175 chilometri di muro per fermare gli ingressi dalla Serbia. Dal momento che il muro voluto dal premier Viktor Orbàn non riesce a contenere gli ingressi al 100 per cento, il governo ungherese ha già iniziato a prendere le prime misure per proteggere il confine meridionale del Paese. Oggi è stata istituito un nuovo corpo speciale, la "guardia di frontiera", che avrà sei raggruppamenti e un effettivo totale di 2.016 uomini. Il capo della polizia Karoly Papp ha assicurato ai giornalisti che "non avranno l’ordine di sparare".
"Il governo - ha annunciato il portavoce del governo, Zoltan Kovacs - sta anche pensando all’uso dell’esercito per proteggere il confine meridionale del Paese, ma al momento non è stato deciso se e come utilizzarlo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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