La US Navy converte le cacciatorpediniere stealth in ruolo antinave

Le cacciatorpediniere stealth classe Zumwalt dovranno controbilanciare la crescente minaccia della tecnologia missilistica cinese nel Pacifico.

La US Navy converte le cacciatorpediniere stealth in ruolo antinave

La Marina degli Stati Uniti ha chiesto al Congresso la riconversione delle cacciatorpediniere stealth classe Zumwalt in ruolo hunter killer di superficie. Le navi furono originariamente progettate per supportare le forze terrestri con sbarramenti a lungo raggio con proiettili a guida GPS contro bersagli fissi.

Nella richiesta formulata per l’anno fiscale 2019, la Marina chiede 90 milioni di dollari per iniziare la riconversione delle unità con ruolo primario la lotta antinave. La US Navy ha quindi accettato formalmente le pressioni del Comando del Pacifico che richiedeva piattaforme con sistemi a lungo raggio per controbilanciare la crescente minaccia della tecnologia missilistica cinese. Progettata (tra le altre cose) per sostenere gli sbarchi anfibi del Corpo dei Marine, la classe Zumwalt avrebbe dovuto compensare il fuoco di sbarramento a distanza fornito dalle corazzate di classe Iowa ritirate dal servizio attivo. La decisione di modificare i requisiti primari delle cacciatorpediniere lanciamissili classe Zumwalt è stata formalmente assunta lo scorso novembre. Si legge nel documento ufficiale:

“Dopo una revisione completa dei requisiti della classe Zumwalt, la US Navy ritiene prioritaria la lotta antinave di superficie. I finanziamenti richiesti faciliteranno questo cambio di missione ed incrementeranno le capacità letali contro bersagli in mare e a terra”.

La storia delle Zumwalt

Il pattugliamento ombra

La storia delle Zumwalt è a dir poco controversa ed è il risultato di una serie di requisiti spesso mutevoli e di concetti proposti che risalgono agli anni '90. L'US Navy ha costantemente riformulato i requisiti primari delle unità, in gran parte per cercare di evitare ulteriori costi e ritardi. La protezione ravvicinata o la capacità di difesa balistica e aerea (capacità inizialmente previste) non fanno più parte del design di base. Le Zumwalt non sono state progettate per ospitare sistemi attivi antisom. Lo screening e l’intercettazione delle minacce subacquee sarà affidato in forma primaria ai due sottomarini d’attacco a propulsione nucleare che scorteranno sempre le Zumwalt durante i pattugliamenti hunter killer nel Pacifico. La classe Zumwalt introdurrà i pattugliamenti ombra. Considerando l’investimento e la potenza di fuoco, ogni Zumwalt meriterebbe un gruppo da battaglia indipendente così come avviene per le portaerei. Tuttavia le altre piattaforme della US Navy annullerebbero il vantaggio tattico di un vettore a bassa osservabilità. Ecco che allora la classe Zumwalt sarà la prima ad essere scortata soltanto dai sottomarini d’attacco a propulsione nucleare degli Stati Uniti. Resta confermata la prima integrazione delle Zumwalt con i gruppi da battaglia delle portaerei. Successivamente, le Zumwalt inizieranno i pattugliamenti ombra in ruolo hunter killer. Le Zumwalt potrebbero essere affiancate da uno dei quattro sottomarini classe Ohio SSGN con una capacità di 154 missili da crociera. Entro i prossimi dieci anni, i sottomarini classe Virginia prenderanno il posto degli Ohio come piattaforme SSGN.

Le Zumwalt si inseriranno nell’architettura stratificata della Marina formata da satelliti, droni MQ-4 Triton, pattugliatori P-8 Poseidon, navi di superficie e sottomarini. La capofila della classe Zumwalt risulta in servizio attivo con la Marina. Afflitta da numerosi problemi tecnici e di progettazione, la USS Zumwalt (DDG-1000) si trova attualmente a San Diego per manutenzione e per l’installazione di non meglio identificati sistemi di combattimento. La seconda unità, la USS Michael Monsoor (DDG-1001) ha completato i test di accettazione pochi giorni fa. La terza e ultima nave della classe, la USS Lyndon B. Johnson (DDG-1002), sarà consegnata il prossimo dicembre. Le tre cacciatorpediniere classe Zumwalt saranno schierate nel teatro del Pacifico. Il nome di battaglia delle Zumwalt è Silver Bullet, proiettile d’argento.

Il programma Zumwalt: Philosophy of Increased Lethality

Il più potente cacciatorpediniere multiruolo della Marina degli Stati Uniti mai costruito è stato pensato, progettato ed armato per la guerra del futuro ad un costo esorbitante: 4,4 miliardi dollari a battello, circa tre volte il costo di un cacciatorpediniere attuale per un costo totale di 13,2 miliardi di dollari per tre navi (sulle 32 previste inizialmente). Dal 2009 al 2015, il costo di ogni singolo battello è aumentato del 34,4%. Ritenuta negli Stati Uniti come la nave più potente mai realizzata dall’uomo, era stata progettata per ingaggiare bersagli a cento miglia di distanza con cannoni elettromagnetici e con una segnatura cosi ridotta da apparire sui radar con le dimensioni di un peschereccio. Il costo dell’intero programma è di 23 miliardi dollari. Il costo totale degli appalti per le tre navi è stimato in 13,2 miliardi dollari, circa 4,4 miliardi dollari a battello. Il maestoso quanto irrealizzabile programma Zumwalt era stato concepito per una flotta di 32 navi ridotte definitivamente a tre. La perdita di economie di scala ha fatto salire il costo delle singole navi.

Ogni cosa sulle Zumwalt è unica nel suo genere. Il suo profilo stealth per esempio dovrebbe renderla invisibile ai radar nemici. Nonostante sia il 40% più grande di un Arleigh Burke, ha una Rcs (Radar Cross-Section) di un peschereccio. Il cacciatorpediniere Zumwalt reintroduce la campanatura: la larghezza massima della nave è sulla linea di galleggiamento, mentre procedendo verso l’alto lo scafo inizia a restringersi. La sua inusuale carena poi, è stata progettata con tecnologia a penetrazione d’onda o wave-piercing per una velocità massima di 30 nodi (56 km/h). E’ stata progettata per riversare una devastante capacità di fuoco anche se colpita gravemente. La classe Zumwalt era stata concepita per trasportare ottanta tubi di lancio dislocati su vari pod Vls Mk 57 avanzati lungo tutta la nave in modo da non perdere la capacità missilistica anche se colpiti, due cannoni Ags da 155 mm, due da 57 mm e batterie di Sea Sparrow evoluti. Le Zumwalt saranno equipaggiate con sistemi difensivi laser progettati per abbattere droni ed aerei nemici. Secondo la Marina USA, la tecnologia laser è stata progettata per eliminare le minacce asimmetriche come droni, piccoli aerei e motoscafi: tutte potenziali minacce per le navi da guerra presenti nel Golfo Persico. A bordo troveranno spazio due elicotteri Sh-60/ Seahawk (Lamps Mk III) per l’anti-submarine warfare e tre Mq-8 Fire Scout, elicotteri non-pilotati sviluppati per la ricognizione armata. Le navi da quindicimila tonnellate hanno un margine di crescita del 10%, pari ad ulteriori 1500 tonnellate di tecnologia futura da implementare nel sistema senza alterare le prestazioni del battello. Il grado di automazione raggiunto infine, sarebbe così elevato che per condurre la nave basterà un equipaggio di 158 membri, la metà di quelli richiesti per l’attuale generazione di cacciatorpediniere (una vita operativa di 35 anni potrebbe far risparmiare ai contribuenti 280 milioni dollari per nave). Le Zumwalt rappresentano il punto di rottura tra il passato ed i nuovi scenari da guerra del futuro. Così come per l’F-22, unico caccia al mondo per cui è stato coniato il termine dominio aereo, anche le Zumwalt si fregiano di tale appellativo.

I problemi di una tecnologia innovativa

Lo scandalo dei proiettili da 800 mila dollari

Le Zumwalt erano state concepite per ospitare il sistema Gun Advanced o Ags che spara proiettili-razzo di undici chili, con un margine di errore (Cep) di 50 metri, ad una distanza massima di 154 km. Ogni unità avrebbe avuto una capacità di 750 proiettili. La canna dell’Ags è raffreddata ad acqua per evitare il surriscaldamento, mentre la cadenza di fuoco è di dieci colpi al minuto per arma. La potenza di fuoco combinata di un paio di torrette avrebbe conferito ad ogni cacciatorpediniere classe Zumwalt una potenza di fuoco pari a dodici cannoni da campo M198. Il Long Range Land-Attack Projectile è una munizione di precisione ed è l’unica progettata per l’Advanced Gun System da 155 millimetri delle Zumwalt. Ogni singolo proiettile costa 800 mila dollari. Ironia della sorte, sia il Long Range Land-Attack Projectile che il sistema AGS hanno sempre dimostrato ottime capacità tre le dieci innovazioni tecnologiche presenti a bordo, non palesando criticità durante l’intera fase di sviluppo. Il problema è solo sul prezzo unitario delle munizioni, insostenibile anche per il paese più potente del mondo. Il Long Range Land-Attack Projectile è stato cancellato ufficialmente. Le 150 munizioni LRLAP acquistate per 115 milioni di dollari saranno utilizzate per le prove. Non è stata inserita alcuna somma in bilancio per le munizioni LRLP nel bilancio fiscale 2016, 2017 e 2018. La combinazione AGS / LRLAP era stata originariamente sviluppata per fornire un “supporto di fuoco persistente di precisione, in grado di colpire bersagli nell’entroterra”.

Il primo cacciatorpediniere lanciamissili classe Zumwalt potrebbe essere equipaggiato con il munizionamento di precisione Excalibur sviluppato dalla Raytheon Company. È nettamente più economico del Long Range Land-Attack Projectile. La US Navy non ha i soldi ne il tempo (circa 15 anni di sviluppo) per progettare una nuova munizione, motivo per cui l’alternativa Excalibur è stata presa in seria considerazione. La Marina non fornisce alcun dettaglio sui costi aggiuntivi. Saranno necessari lavori supplementari per modificare il sistema AGS esistente per accogliere l’Excalibur. Da rilevare che sia la canna dell’AGS che il sistema gestionale automatico delle munizioni, sono state specificamente progettate per gestire il Long Range Land-Attack Projectile. Le modifiche, qualora venisse approvato l’Excalibur (non ci sono alternative pronte almeno per i prossimi dieci anni), non dovrebbero superare i 500 milioni di dollari. La versione navale dell’Excalibur deriva da quella impiegata dall’Esercito (1B) come munizionamento per i pezzi d’artiglieria da 155 millimetri.

La fine dei cannoni elettromagnetici

True Warfighter Game Changer

La tecnologia railgun utilizza una forza elettromagnetica conosciuta come la Forza di Lorentz, per accelerare rapidamente un proiettile tra due rotaie conduttrici. I cannoni elettromagnetici sparano proiettili conduttivi al tungsteno ad una velocità di 2,4 km al secondo. Il bersaglio è colpito con una potenza cinetica pari a sette volte la velocità del suono, per un grado distruttivo superiore ad un missile Tomahawk (ad un costo nettamente inferiore, circa mille dollari a proiettile). Tale tecnologia consentirebbe una rapida acquisizione dei bersagli su distanze maggiori rispetto ai cannoni tradizionali. L’assenza di cariche propulsive sui proiettili inerti (senza polvere da sparo) al tungsteno, infine, libererebbe spazio sulle unità, rendendo il railgun più economico e sicuro delle controparti attuali.

Il cannone a rotaia sviluppato per l'Office of Naval Research della Marina degli Stati Uniti è in via di sviluppo dal 2005. La tecnologia elettromagnetica era stata progettata per entrare in servizio con la classe Zumwalt, l’unica in grado produrre abbastanza energia elettrica (78 megawatt di potenza) per i cannoni a rotaia. La Fase II del programma, che prevedeva la conversione del prototipo in sistema d’arma operativo per la flotta, è iniziata nel 2012. Nel 2014 la Marina fissava al 2017 il primo test in mare a bordo della nave USNS Millinocket della classe Spearhead. I test non si svolgeranno mai. Per il 2020 infine, il Pentagono sperava di sviluppare nuovi accumulatori in grado di immagazzinare energia sufficiente e consentire l’installazione dei railgun anche a bordo delle altre navi da guerra della Marina. Lo scorso marzo in un rapporto del Congressional Research Service si legge che "sebbene la Marina negli ultimi anni abbia compiuto notevoli progressi, permangono numerose e significative sfide. Saranno necessari anni per un successo finale non garantito. La transizione dalla fase di Ricerca e Sviluppo all'approvvigionamento può a volte essere un percorso nella valle della morte. L'EMRG (electro magnetic railgun) presenta problemi con il cannone, il proiettile, il sistema di alimentazione elettrica e con l'integrazione dell'arma sulle navi".

Nell’ultima relazione lo Strategic Capabilities Office, che monitora tutte le nuove tecnologie fondamentali in grado di mantenere il vantaggio tecnologico dell'America sul campo di battaglia, conferisce priorità al sistema HVP o hypervelocity projectile in favore del cannone a rotaia.

In sintesi, l’HVP prende la tecnologia del programma railgun e la adatta al fuoco dei cannoni da 5 pollici della Marina statunitense. Il proiettile al tungsteno a bassa resistenza raggiunge una velocità di Mach 3 (la metà del railgun) e copre una distanza massima di 35/40 km. Tuttavia ciò rappresenta un notevole miglioramento rispetto alle attuali munizioni (un cannone a rotaia può distruggere un bersaglio a più di 100 km di distanza). Da non sottovalutare, infine, che incrociatori e cacciatorpediniere della Marina degli Stati Uniti sono equipaggiati almeno con un cannone Mark 45 da 5 pollici. Ciò significa che la piattaforma di tiro per l'HVP è già in servizio su vasta scala attraverso la forza di superficie della Marina. Dopo un investimento da 500 milioni di dollari e test comunque incoraggianti, la Marina degli Stati Uniti ha abbandonato il progetto. Negli ultimi test e dopo 12 anni di sviluppo, il sistema garantiva un rateo di fuoco di 4,8 colpi al minuto rispetto ai dieci richiesti dal Pentagono. Sebbene ridimensionato, il programma railgun per l’US Army è ancora in via di sviluppo. I fondi inizialmente destinati all'EMRG dovrebbero essere interamente destinati all'HVP entro il 2019.

Ideale per un fuoco di sbarramento d’artiglieria devastante contro bersagli fissi, i cannoni elettromagnetici palesano dei problemi contro i bersagli in movimento. La capacità di intercettare una nave in movimento dalla distanza massima di 110 miglia è puramente teorica, considerando che il proiettile non è in grado di individuare obiettivi in ​​movimento o regolare la sua traiettoria per colpirli. In termini di precisione e gittata (580 miglia), il sistema LRASM presenta specifiche migliori rispetto ai cannoni elettromagnetici.

Il nuovo armamento delle Zumwalt: i Tomahawk antinave

Nella richiesta di budget per il 2019, la Marina chiede 89,7 milioni di dollari per la conversione dell’unità DDG-1000 in piattaforma antinave per l’implementazione di nuovi sistemi ad integrazione dei missili SM-6 a lungo raggio della Raytheon. La Marina prevede di acquistare 625 SM-6 nei prossimi cinque anni. La US Navy punta molto sul programma Maritime Strike Tomahawk della Raytheon. Il sistema Tomahawk originale mancava della capacità di colpire in modo preciso bersagli mobili in mare. La variante TASM, Tomahawk Anti-Ship Missile, proposta negli anni ’90 si rilevò inaffidabile e fu ritirata dal servizio. Il programma Maritime Strike Tomahawk si sta rivelando un successo grazie al nuovo radar di ricerca. L’obiettivo è quello di installare i nuovi sistemi di ricerca sui Tomahawk Block IV durante la fase di controllo di mezza età. I missili hanno un ciclo vitale di 30 anni con revisione programmata dopo 15. Il costo per l'implementazione del nuovo hardware di navigazione è ritenuto marginale. Sarebbe anche meno costoso del missile LRASM della Lockheed Martin anche se parliamo pur sempre di un aggiornamento interno per un sistema d'arma progettato negli anni '80.

LRASM deriva dal Joint Air-to-Surface Standoff Missile (JASSM) che ha effettuato il suo primo test di volo nel 1999. Il Tomahawk però ha un raggio utile di oltre mille miglia, mentre il sistema LRASM non supera le 200. Sarà una decisione della US Navy.

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