Il gioco si fa davvero duro, in America. E ora i Repubblicani hanno paura che le proteste in piazza possano degenerare in violenza. E iniziano a temere per la loro stessa incolumità fisica.
Lo dice Politico che rivela un incontro segreto fra esponenti politici del partito di Trump per stabilire insieme strategie di sicurezza. Si teme che le manifestazioni contro l’abolizione dell’Obamacare possano scadere in veri e propri attacchi agli esponenti repubblicani. E perciò sarebbe stato abbozzato un piano di massima per garantire la sicurezza in caso di degenerazione e scontri.
Tra queste ci sarebbero le misure base di studiare, sempre, una via di fuga sicura dagli edifici pubblici, sostituire le porte di vetro con quelle blindate, installare più stringenti impianti di videosorveglianza e citofoni negli uffici per accertarsi sempre dell’identità di chi chiede di essere ricevuto.
A gettare benzina sul fuoco, secondo i Repubblicani, ci sarebbero i toni altissimi tenuti dagli esponenti democratici agli incontri e ai comizi durante le manifestazioni. E già in diverse città degli States, i manifestanti hanno provato ad entrare in contatto con i politici. Ma in tutti gli Stati Uniti la situazione sembra ormai bollente, al punto che alcuni di loro avrebbero chiesto di studiare strategie per garantire la sicurezza nelle scuole ai loro figli.
In moltissimi ambienti liberal, l’equazione conservatore uguale nazista sembra portare alla “legittima” conclusione che usare violenza contro chi professa idee contrarie alle proprie sia quasi un dovere etico e morale.
Per il momento c'è chi celebra le violenze e cerca di derubricarle a un fatto di costume come il "Fash Bash", il pestaggio di chi è percepito come nazista.A corto di argomenti, certa sinistra americana sembra voler rispolverare il vecchio motto “Uccidere un fascista non è reato”, che tanto dolore e sangue ha sparso sulle nostre strade e nelle nostre case.
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