Usa, negati i visti ai partner gay dei diplomatici non sposati

Per l'amministrazione Trump la misura allinea le pratiche della concessione dei visti alle politiche adottate per i cittadini americani. L'ex ambasciatrice Usa all'Onu: "Misura crudele, solo il 12% dei Paesi riconosce matrimoni gay"

Usa, negati i visti ai partner gay dei diplomatici non sposati

Niente più visti ai partner gay di diplomatici e dipendenti della sede delle Nazioni Unite di New York. La misura vale per quelli che non sono sposati. Quelli invece che si trovano già negli Stati Uniti dovranno sposarsi entro la fine dell'anno oppure lasciare il Paese. La decisione dell'amminsitrazione Trump, scrive Foreign Policy, potrebbe creare problemi alle coppie che provengono da Paesi dove non vengono riconosciuti i matrimoni tra persone dello stesso sesso.

La missione Usa al Palazzo di Vetro ha spiegato che la misura, adottata da ieri, intende allineare le pratiche della concessione dei visti alle politiche adottate per i cittadini americani. Dopo che la Corte Suprema ha riconosciuto i matrimoni gay, il dipartimento di Stato ha iniziato a concedere visti diplomatici solo a coniugi di diplomatici Usa.

Samantha Power, ex ambasciatore di Barack Obama all'Onu, ha parlato di politica "inutile, crudele e intollerante", sottolineando che "solo il 12% dei Paesi membri dell'Onu autorizza i matrimoni gay".

La nuova misura, che era stata illustrata lo scorso luglio alle varie rappresentanze del Palazzo di Vetro, sostituisce quella varata nel 2009 dall'allora segretario di Stato Hillary Clinton, che concedeva i visti ai partner dello stesso sesso dei diplomatici stranieri.

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