Il presidente americano Donald Trump ha ultimamente deciso di azzerare i fondi federali alla sperimentazione medica sui feti umani. Quest’ultima era stata finora regolarmente finanziata dalle precedenti amministrazioni statunitensi, sia democratiche sia repubblicane.
In base a un recente provvedimento del tycoon, concordato con il segretario alla Salute Alex Azar, tutti i programmi governativi di ricerca comportanti l’utilizzo di tessuti prelevati da feti oggetto di aborto sono stati interrotti. Negli ultimi anni, tali programmi si erano concentrati sull’individuazione di nuove terapie contro la rosolia e il virus della rabbia, nonché contro l’Hiv.
Per effetto dell’iniziativa del presidente Usa, gli scienziati dei National Institutes of Health, i centri medici pubblici, dovranno da oggi in poi, spiega l’ufficio-stampa della Casa Bianca, proseguire i loro studi contro le malattie avvalendosi esclusivamente di “materiale non-umano”, ossia ricorrendo principalmente a “frammenti di tessuto animale” e a “cellule staminali ricreate in laboratorio”. Gli enti privati, al contrario, non sono soggetti al divieto in questione e potranno quindi continuare ad avvalersi di feti per i loro studi clinici.
Il dipartimento federale della Salute ha giustificato con il seguente comunicato l’interruzione della sperimentazione di Stato sui tessuti umani: “Il recente azzeramento del finanziamento pubblico alle pratiche di laboratorio basate su manipolazioni di feti è un’ulteriore manifestazione della volontà dell’amministrazione Trump di difendere la dignità delle persone dal concepimento alla loro fine naturale”.
Secondo i media Usa, la mossa del tycoon sarebbe finalizzata a conseguire approvazione e sostegno da parte delle associazioni pro-vita e delle congregazioni evangeliche conservatrici e sarebbe l’ultimo tassello di una politica governativa fondata su una visione restrittiva circa i temi etici. Fin dal suo insediamento, sottolinea la Cnn, Trump si è proclamato uno “strenuo difensore della sacralità della vita umana” e ha quindi promosso diverse misure intese a contrastare la “cultura della morte”. Tra queste ultime rientrano diversi provvedimenti presidenziali diretti a rendere più difficile il ricorso delle donne all’aborto e a garantire maggiore tutela legale ai medici-obiettori di coscienza.
Proprio le associazioni vicine agli ambienti evangelici hanno subito apprezzato l’interruzione dei programmi federali implicanti sperimentazioni su feti umani. Ad esempio, l’organizzazione Traditional Values Coalition ha definito la scelta dell’inquilino della Casa Bianca come un “intervento risolutivo, capace di fermare finalmente la strage di feti incoraggiata dalle lobby anticristiane". L'ong confessionale ha poi precisato, tramite una nota:"Smembrare feti è solo una precisa scelta ideologica. Non risponde ad alcuna necessità scientifica, in quanto sono disponibili tante pratiche alternative per sviluppare cure contro le patologie”.
Critiche all’indirizzo del tycoon sono state invece espresse dalla comunità scientifica statunitense, che ha bollato la fine del sostegno governativo alla ricerca medica basata sull’impiego di feti come uno“schiaffo in faccia a milioni di malati”.
Susan Hockfield, ex presidente dell’American Association for the Advancement of Science, ha infatti dichiarato che proprio nella sperimentazione tanto biasimata da Trump vi sarebbe la chiave per la messa a punto di terapie efficaci contro l’Alzheimer e l’Aids. Di conseguenza, la decisione “irrazionale” della Casa Bianca, ad avviso della scienziata, produrrà “enormi sofferenze” per gli Americani che scontano gravi danni alla salute.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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