Usa, fondi per lotta all'Aids destinati all'accoglienza dei migranti

L’Amministrazione Trump ha ammesso di avere destinato all’assistenza ai bimbi immigrati parte delle risorse stanziate per la lotta all’Aids. Secondo la Casa Bianca, tale storno di fondi non avrebbe compromesso l’efficacia della ricerca medica

Usa, fondi per lotta all'Aids destinati all'accoglienza dei migranti

Risorse per la lotta all’Aids indirizzate verso un altro obiettivo: l’assistenza agli immigrati minorenni. Secondo l’Amministrazione Trump, tale storno di fondi servirebbe a gestire le conseguenze della “linea dura” adottata dal governo in ambito migratorio. Tra i principali effetti della politica del rigore vi sarebbe, infatti, la crescita del numero di bimbi clandestini separati dalle rispettive famiglie. A causa dell’aumento dei minori detenuti, la Casa Bianca avrebbe deciso di sottrarre denaro ai programmi di ricerca sull’Aids per finanziare le strutture ricettive per irregolari.

Dal varo della “linea dura” nei confronti dei migranti, i bimbi separati dai genitori sarebbero ormai più di 2mila. La conseguente crescita dei costi dell’accoglienza avrebbe obbligato le autorità federali ad assegnare ai dicasteri responsabili dell’immigrazione, negli ultimi due mesi, milioni di dollari inizialmente destinati all’attività scientifica. L’Administration for Children and Families (Acf), agenzia del Dipartimento della Salute incaricata di garantire ai bambini arrestati assistenza medica e refezione, ha infatti ammesso di avere utilizzato, per la gestione di un numero sempre più elevato di alloggi per migranti, i fondi riservati alla lotta all’Aids. In particolare, l’agenzia avrebbe impiegato parte dei 2,32 miliardi stanziati nel 2016 per il Ryan White HIV/AIDS Program, progetto di ricerca, avviato nel 1990, diretto a individuare cure accessibili alle categorie socialmente svantaggiate: minoranze etniche, disoccupati, ex-detenuti. L’Acf ha comunque precisato che lo storno di 40 milioni di dollari dal budget del Ryan White HIV/AIDS Program non avrebbe compromesso in alcun modo l’attività degli scienziati. L’agenzia, inoltre, ha assicurato di avere costantemente informato il Congresso, negli ultimi due mesi, circa la provenienza dei milioni utilizzati per gestire l’aumento dei bimbi detenuti e per provvedere alla riunificazione delle famiglie di irregolari. L’Acf ha poi dichiarato che, probabilmente, ulteriori risorse verranno sottratte ai ricercatori nelle prossime settimane.

La necessità di impiegare fondi sempre più consistenti per l’“emergenza-immigrazione” è stata evidenziata anche dai vertici del Dipartimento della Salute. Il titolare del dicastero, Alex Azar, ha infatti annunciato che l’assistenza agli oltre 2mila bimbi clandestini detenuti richiederà a breve uno sforzo finanziario aggiuntivo da parte dell’Amministrazione Trump: “Il denaro per la gestione dei centri di accoglienza e per la riunificazione delle famiglie sta per finire. L’Administration for Children and Families ha bisogno di almeno 79 milioni di dollari per assicurare, nei prossimi mesi, vitto e alloggio ai minorenni e il ritorno di questi ultimi dai rispettivi genitori. Tuttavia, una risposta ottimale al fenomeno migratorio richiede cifre maggiori e mi auguro che il Presidente Trump, nella prossima legge di bilancio, aggiunga almeno 10 miliardi al budget ordinario dell’agenzia”. Il Segretario alla Salute ha giustificato la richiesta di un maggiore aiuto finanziario da parte della Casa Bianca elencando i costi che l’Acf sarebbe costretta a fronteggiare ogni giorno sul fronte-immigrazione. Secondo Azar, le strutture ricettive peserebbero sulle casse federali per più di un milione e mezzo al giorno, in quanto per ogni bambino detenuto si spenderebbero quotidianamente più di 800 dollari. Di conseguenza, gli oltre 2mila minori arrestati rischiano di trasformarsi in un significativo aggravio per il bilancio nazionale. Quanto all’obiettivo di restituire tutti i bimbi ai familiari, il Segretario ha chiarito che i tempi per conseguire tale risultato saranno “estremamente lunghi”. Per raggiungere l’obiettivo, il Dipartimento della Salute ha finora stanziato, grazie a un contributo d’emergenza concesso dal Dipartimento del Tesoro, 10 milioni di dollari. I minorenni riconsegnati dal Governo ai genitori sono, attualmente, soltanto 58. Il completamento del programma di riunificazione familiare richiederà fondi più consistenti. I media Usa ipotizzano che le risorse auspicate da Azar dovrebbero essere ricavate, oltre che dai 2,32 miliardi del Ryan White HIV/AIDS Program, da tagli al budget dei corsi di lingua inglese per stranieri e da una riduzione dei finanziamenti per l’assistenza sanitaria ai rifugiati.

L’opposizione democratica ha duramente criticato l’Amministrazione Trump per avere assegnato alla detenzione di immigrati minorenni soldi destinati alla lotta all’Aids. I Senatori Bob Menendez e Kamala Harris hanno affermato che la politica di “tolleranza zero” promossa da Trump avrebbe prodotto soltanto “famiglie dilaniate” e “bambini in gabbia”, oltre a una ricerca scientifica “depotenziata”. Gli esponenti democratici hanno quindi esortato la Casa Bianca a riconsegnare in tempi rapidi ai rispettivi genitori tutti i bimbi arrestati.

Secondo i due Senatori, liberare i clandestini minorenni dai centri di detenzione sarebbe un obiettivo da attuare mediante disavanzo pubblico: “I soldi per i ricongiungimenti familiari si possono reperire in tanti modi. Trump ha deciso di sottrarre fondi alla scienza. I Democratici, invece, sostengono che un programma umanitario talmente ambizioso dovrebbe essere attuato ricorrendo al deficit federale”.

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