Il vaccino cinese Coronavac, prodotto dalla cinese Sinovac per contrastare il Covid-19, è sicuro ed induce una buona risposta immunitaria nei volontari che lo hanno ricevuto. A confermarlo sono i dati delle fasi 1 e 2 della sperimentazione clinica pubblicati sulla prestigiosa rivista Lancet. I ricercatori (come riportato dal sito theprint) hanno dichiarato che "le due dosi di Coronavac sono state ben tollerate ed hanno indotto una risposta immunitaria discreta negli adulti sani tra i 18 ed i 59 anni che le hanno ricevute" e che "gli effetti collaterali sono stati perlopiù minimi ed il sintomo più comune è stata un'irritazione nel punto del corpo in cui è stata praticata l'iniezione". Il Coronavac è un vaccino di tipo tradizionale ed a differenza di quelli prodotti da Pfizer e Moderna, che sfruttano la tecnica dell'Rna messagero, contiene il virus SARS-CoV2 in forma inattivata. Le fasi 1 e 2 della sperimentazione hanno avuto luogo nei mesi di aprile e maggio e vi hanno preso parte 744 volontari.
La cattiva notizia è che gli anticorpi neutralizzanti prodotti dal Coronavac sono decisamente inferiori rispetto a quelli prodotti dal corpo di chi è guarito dal Covid-19. I ricercatori cinesi si dicono comunque convinti, basandosi su quanto osservato con altri vaccini e nei test svolti sui macachi, che questi anticorpi siano in grado di offrire protezione in caso di infezione. La fase 3 di sperimentazione del Coronavac è attualmente in corso in Brasile, uno degli Stati più colpiti dalla pandemia. I test clinici erano stati interrotti, alcuni giorni fa, dall'ente regolatorio brasiliano Anvisa. La causa dell'interruzione era legata alla morte di un volontario che aveva preso parte alla sperimentazione. Si è poi chiarito che il decesso non era legato all'eventuale somministrazione del vaccino ed i test sono ripresi. Al momento non è chiaro se il vaccino potrà essere impiegato per uso pediatrico. La Sinovac ha annunciato che costruirà un impianto di produzione in Cina per sfornare 100 milioni di dosi del prodotto su base annuale.
Pechino, come altre grandi potenze, ha puntato molto sullo sviluppo di un vaccino efficace ed in grado di porre fine alla pandemia. Negli ultimi giorni, però, sono state le aziende farmaceutiche americane Pfizer e Moderna a diffondere dati molto incoraggianti in materia. La Pfizer ha rivelato che il proprio preparato ha un'efficacia del 90 per cento nel prevenire la comparsa dei sintomi mentre l'efficacia del vaccino di Moderna dovrebbe superare il 94 per cento. Gli annunci di Pfizer e Moderna devono però essere confermati da esperti esterni in grado di valutarne, con precisione, l'efficacia. La Russia ha invece dichiarato che il proprio vaccino, lo Sputnik V, avrebbe un'efficacia del 92 per cento.
La Cina, con tutta probabilità, non punta ad arrivare al primo posto nella rincorsa al vaccino ma intende realizzare un prodotto sicuro, poco costoso ed affidabile in grado di essere inviato, anche per scopi commerciali e diplomatici, in Africa ed America Latina.
La Cina può contare su diversi candidati vaccini: ben quattro, infatti, hanno raggiunto la fase 3 (finale). La pandemia può dunque ridisegnare gli equilibri mondiali e le sfere di influenza delle grandi potenze.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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