Monologhi d’autore tra eros e poesia

Alla rassegna partecipano quest’anno anche Franca Valeri, Alessandro Benvenuti, Eleonora Danco e Leopoldo Mastelloni

Monologhi d’autore tra eros e poesia

Il valore di un’iniziativa culturale dipende in molti casi da «parametri» facilmente misurabili: la durata nel tempo, la capacità di cambiare volto mantenendo fede a un’idea di fondo ben precisa, l’occhio sempre attento alla qualità della proposta messa in campo, il fatto di tradursi in una consolidata abitudine per chi la frequenta e in una piacevole sorpresa per quanti la scoprono per la prima volta. La rassegna «I Solisti del Teatro», in programma ai Giardini della Filarmonica da lunedì 14 a venerdì 25 luglio, risponde in pieno a questo identikit e pure quest’anno (siamo alla XV edizione) si conferma tra le vetrine teatrali più interessanti dell’estate romana. Lo ribadisce con sincera convinzione anche Giuliano Compagno, consulente dell’assessore alle politiche culturali Umberto Croppi, che sottolinea come «questo evento, di alto profilo poetico, sociale e civile, goda di una perfetta compenetrazione tra luogo e arte; compenetrazione possibile perché qui è l’attore che si fa luogo, mediatore concreto tra spazio ed espressività artistica». Tanto più che il progetto 2008 del festival, curato da Carmen Pignataro, insiste volentieri proprio sulla vitalità del corpo, sull’eros, su quella consistenza fisica delle tensioni umane più profonde che il teatro da sempre sa tradurre in poesia. Si vedano, ad esempio, operazioni quali Dignità autonome di prostituzione, lavoro cult della scorsa stagione, firmato da Luciano Melchionna, dove trenta attori/prostitute contrattano con gli spettatori di turno il costo di una prestazione del tutto particolare: una pillola di piacere teatrale dispensata allo scopo di restituire valore ad un mestiere che, proprio come il meretricio, è antico quanto il mondo (venerdì 18). Eros italiano suona poi l’intrigante blob di situazioni erotiche che, ispirato a un’antologia letteraria pubblicata nel ’95 da Valeria Paniccia (Mondadori), vede in scene due coppie di interpreti - Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossino, Debora Caprioglio e Angelo Moresca - compagni anche nella vita (il 21). Al corpo della lingua, alle declinazioni dialettali di un linguaggio che palpita di umanità e dolore guardano invece sia Me vojo sarvà di e con Eleonora Danco (il 15) sia l’omaggio partenopeo che Leopoldo Mastelloni confeziona per un grande intellettuale scomparso in Metti una sera a cena con… Giuseppe Patroni Griffi (il 16). Seguendo poi la scia dei monologhi d’autore, si impongono come presenze sceniche quanto mai significative quelle di Franca Valeri e Alessandro Benvenuti, artefici di due excursus biografici, rispettivamente Carnet de notes 2008 (il 14) e Capodiavolo (il 22), dove il ricordo artistico intercetta giocoforza scorci della nostra storia nazionale.

E se l’aspetto civile della rassegna esplode vigoroso nel progetto di teatro e carcere coordinato da Emanuela Giordano (il 17), non di meno di ulteriori sconfinamenti fisici, emotivi e sociali ci parlano gli altri titoli in scaletta. Spettacoli alle ore 21.30. Info: 06/32652737.

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