L'esordio (quasi) sicuro di Vincenzo Montella in maglia blucerchiata, la carica dei ventimila (almeno) allo stadio, l'Uefa sempre più vicina, la curiosità di scoprire dal vivo la nuova Samp, il ritorno di Francesco Flachi al Luigi Ferraris per salutare tifosi e compagni. Tutto in novanta minuti. Troppo pochi per questa serata di fine luglio che saluterà la prima volta della Samp di Mazzarri nella sua casa. È tutto pronto per la festa: non bisognerà abbassare lo sguardo ma la vittoria ottenuta all' andata in Bulgaria contro il Cherno More Varna dovrebbe essere una garanzia per la Samp. Che si presenterà ufficialmente ai suoi tifosi. La prevendita è andata molto bene, più o meno (compresi i ritardatari che acquisteranno il biglietto soltanto oggi) saranno ventimila tifosi: una straordinaria cornice nella serata in cui sfilerà la nuova Samp. Sarà una presentazione informale, semplicemente una passerella prima del fischio d'inizio. E poi tutti in campo per portare a casa la qualificazione al secondo turno preliminare di Coppa Uefa in programma il 16 e 30 agosto.
Grande attesa, dunque. Per la Samp confortata dai numeri (nei 23 confronti valevoli per le classiche coppe europee disputati in Italia tra formazioni italiane e bulgare, queste ultime non hanno mai vinto), Bellucci (400 gare in carriera tra i professionisti) e Montella che non vede l'ora di iniziare anche sul campo questa seconda vita blucerchiata: «Io ci spero, sarei felice di esordire. Sono imballato, indietro rispetto ai compagni e indietro rispetto alle mie potenzialità, ma la condizione si trova anche giocando. Fermo restando, però, che tutto dipende dal risultato, dalla partita: io vengo dopo. L'unica cosa che conta è il passaggio del turno da parte della Samp», ha raccontato l'Aeroplanino. Dieci giorni di lavoro, un passo dopo l'altro verso il completo recupero, e quello di stasera sarà un test importante per Montella che è partito con il piede giusto in questa avventura, ricevendo anche i complimenti Mazzarri: «Io ho sempre lavorato così, nella mia carriera, e credo che le cose stiano andando molto bene. Chiaro: fa piacere che il mister abbia riscontrato il mio impegno. L'ho detto subito: se ho deciso di rimettermi in gioco è perché ho voglia di sacrificarmi, di metterci il mio entusiasmo, e perché so di avere ancora qualcosa da dare». Si pensa poi anche a quel momento. L'ingresso nello spogliatoio, la maglia numero nove pronta per essere indossata, il passato che ritorna e diventa qualcosa di nuovo: «Sarà difficile, molto difficile. Saliranno tutti i ricordi, un bel po' di emozioni...
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