Il moralista «viennese» dell’Idv che vola a spese della Provincia

CHECK IN È consigliere Idv a Pescara ma vive in Austria. E l’ente gli rimborsa 1.275 euro per i biglietti aerei

Ce lo dobbiamo immaginare con la camicia bicolore, colletto bianco su azzurro - tonalità ufficio polizze vita -, il capello sistemato con la gelatina e la ventiquattrore in mano, in attesa ad un qualsiasi gate di Vienna-Schwechat, aeroporto internazionale. Il dott. Attilio Di Mattia, anni 33, analista finanziario abruzzese attualmente in prestito all'Austria, sta per imbarcarsi per Roma Fiumicino, dove una volta atterrato prenderà un autobus che lo scaricherà a Pescara, dopo un’altra oretta e mezzo. Viaggio lungo, e un po’ costoso, ma non un tipico viaggio di affari, nonostante il Master Mba alla Saint Joseph’s University di Philadelphia e la «gestione di un portfolio di 3 miliardi di euro», ma piuttosto un «trasferimento» valevole di «indennità chilometrica».
Perché Di Mattia, oltre ad essere un luminare delle scienze economiche (un cervello in fuga, che però ritorna nei week end), è consigliere dipietrista alla Provincia di Pescara, anche se vive un po’ fuori mano, a Vienna, che col territorio pescarese c’entra come gli arrosticini con la Sachertorte. Eppure, compatibilmente col portfolio e con i clienti degli equity funds, Di Mattia ogni tanto lascia le brume viennesi di Arthur Schnitzler per sedere al consiglio provinciale della più solare Pescara di Ennio Flaiano (e il viaggio in nota spese Vienna-Abruzzo ha un che di flaianesco...).
Non tanto spesso, però, a giudicare dai rimborsi, 1275 euro per sei mesi, a fronte di gettoni di presenza da 167 euro totali. Grosso modo, non più di cinque sedute nell’arco di mezzo anno, zero presenze invece nelle commissioni e neppure all’approvazione del bilancio provinciale di fine anno, dove i suoi Mba sarebbero anche serviti. E meno male però che gli impegni lo trattengono alla Aurelius Capital Management di Vienna (dove, fa sapere, prende uno stipendio di 7mila euro al mese), perché se avesse presenziato più spesso alle riunioni provinciali il colletto bianco dipietrista sarebbe costato un capitale all’ente pescarese, che come prassi rimborsa le spese di viaggio a consiglieri e assessori che non vivono a Pescara. Sì, ma anche a quelli che non vivono neppure in Italia? Bella domanda, che il presidente del consiglio provinciale ha testé girato al ministero degli Interni. Attendesi risposta.
Nel frattempo lo yuppie del medio Adriatico è finito sui giornali locali come presunto sperperatore di fondi pubblici. Proprio lui, che poi di fondi se ne intende, e che ha iniziato la carriera dipietrista nel nome della lotta ai privilegi di casta politica, denunciando la Provincia per i generosi regali fatti a Natale: una coppia di gemelli in argento cadauno assessore (1.200 euro), penne Iceberg e agendine per i più modesti consiglieri (5.800 euro totali). A tirare fuori il caso è stato il presidente della Provincia Guerino Testa, area Pdl. Dalle tabelle rese note dall’ente emergerebbe che il von Hayek di Tonino costa dai 180 ai 450 euro per ogni biglietto aereo a/r da Vienna, il resto sono spiccioli per l’autobus visto che grazie alla sua parsimonia dipietrista, il Di Mattia risparmia alle casse provinciali la corsa in taxi. L’Idv sul caso non ha nulla da eccepire, solo grande stima per il rampante broker di Montesilvano, che da parte sua adesso propone di abolire i rimborsi viaggio per assessori e consiglieri, e di predisporre sedute e consigli via webcam, in teleconferenza, come fanno gli americani o gli austriaci, ma vallo a spiegare agli abruzzesi.
Nessuno però, nell’Idv, si è mai chiesto che ci faccia a Vienna un consigliere provinciale di Pescara, che se frequentasse stabilmente le sessioni costerebbe un patrimonio, ma se non lo facesse rietrerebbe giocoforza nella categoria degli assenteisti con stipendio pubblico. Non se lo chiedono per nulla i dipietristi, anzi, spiegano che «grazie a lui abbiamo ottenuto un successo anche nel collegio di Montesilvano: è molto radicato nel territorio». L’analista abruzzese pare radicato un po’ ovunque, a dire il vero. Nella sua biografia compaiono nell’ordine: Chieti (luogo di nascita), gli Stati Uniti (Paese della madre), Pescara (fa l’università), Siviglia (fa la tesi), Angers (in Francia, ci fa il dottorato), Philadelphia (fa il master), New York (ci lavora un po’), Los Angeles (ci lavora un altro po’), Ginevra (lavora anche qui), infine Vienna. Un tour panoramico nel pianeta, con deviazioni verso la Provincia di Pescara, ma non più di una volta al mese.
Dice di essere stato nominato nel 2008 responsabile nazionale Mercati e Finanza dell’Idv, dipartimento che però non esiste.

Altro pezzo di bravura: giura di aver votato Barack Obama alle elezioni presidenziali, e anni addietro Rudolph Giuliani alle primarie, nello stesso periodo di ardori politici giovanili quando, pur essendo fresco di iscrizione ai Giovani Repubblicani, avvertì un subitaneo interesse «per il marketing Cheguevariano del neo-fondato partito di Rifondazione comunista». Un profilo che mancava nell’album scombiccherato del pensiero politico dipietrista. Lo yuppie cheguevariano, sulla rotta Vienna-Pescara.

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