Era figlio darte, Raffaele De Grada (detto Raffaellino per distinguerlo dal padre pittore), morto ieri a Milano a 94 anni. Anche De Grada junior era legato allarte che lo vide storico, critico, autore di opere importanti, docente allAccademia di Brera. Ma oltre allarte, a rapirlo fu ben presto unaltra musa: la politica. Mentre Raffaele senior, eccellente paesaggista, debuttava nel 26 alla prima mostra di «Novecento» promossa da Margherita Sarfatti, esponeva alla Biennale di Venezia e dal 31 insegnava arte fino alle soglie della seconda guerra mondiale, suo figlio Raffaele, nato a Zurigo nel 16, dopo un precoce debutto da critico entrò presto in contatto con gli ambienti antifascisti milanesi.
Erano gli anni 30: Raffaellino arrivava a Milano dalla Toscana. Il padre infatti, rientrato in Italia dalla Svizzera, si era stabilito nella bellissima San Gimignano e lì, nel borgo turrito ancora non assediato dal turismo di massa, il giovane De Grada aveva iniziato gli studi, proseguiti poi a Firenze. Ma è a Milano che si laurea nel 39. Dal 35 pubblica saggi e scritti darte sulle principale riviste del tempo e nel 38, con un gruppo di giovani intellettuali e artisti, aderisce a Corrente, rivista fondata dal giovanissimo Ernesto Treccani, intorno a cui si raccoglie un movimento artistico in polemica con il monumentalismo novecentista. Ovvio che nel gruppo serpeggiano anche umori antifascisti.
Arrestato per attività «sovversiva» nel 38 e nel 43, dopo l8 settembre De Grada organizza con Pajetta e Curiel il Fronte della Gioventù, prima in Lombardia, poi in Toscana, dove assume il comando militare della Brigata partigiana del Fronte. Nel 45, a guerra finita, De Grada è la prima voce di Radio Milano, dopo larrivo degli Alleati in città. Diverrà poi consigliere damministrazione della Rai e per anni svolgerà il ruolo di critico darte alla radio. Dai primi anni del dopoguerra, la vita politica di De Grada si svolge nellambito del Partito comunista, nelle cui liste viene eletto in Parlamento nel 59, dopo una lunga attività come consigliere comunale milanese. In seguito, dal 85 al 99, aderirà a Democrazia proletaria.
Nel frattempo prosegue lattività di critico e docente darte. Dal 65 all86 è titolare della cattedra di Storia dellarte allAccademia di Brera. Accanto alla molteplice attività di docente e responsabile di istituzioni darte (da Como a Ravenna) De Grada è anche membro della commissione artistica della Biennale di Venezia, consigliere della Scala e del Museo Poldi Pezzoli di Milano.
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