In mostra le «opere» di Ferragamo

Da Mary Pickford a Nicole Kidman: 80 anni di dive e divine che affidano i loro preziosi piedini a Salvatore Ferragamo. Al leggendario calzolaio nato in provincia di Avellino ed emigrato giovanissimo negli Usa - dove nel 1928 fondò uno dei marchi più prestigiosi dell’italian style - la Triennale di Milano dedica una splendida esposizione aperta al pubblico dal 24 settembre al 9 novembre. Intitolata Salvatore Ferragamo-Evolving Legend 1928- 2008, curata da Stefania Ricci (direttore del museo Ferragamo di Firenze) in collaborazione con Cristina Morozzi, la mostra è divisa in sette sezioni e rientra nelle molte iniziative organizzate per festeggiare l’ottantesimo anniversario di un nome che fa onore all’Italia. L’appuntamento meneghino consente di vedere in anteprima mondiale alcuni dei costumi che la Kidman indossa nel film Australia di Baz Luhrmann, nelle nostre sale il prossimo gennaio. L’attrice ha infatti chiesto d’indossare calzature dell’azienda sul set del kolossal dedicato alla storia del suo Paese. Inevitabile sperare che ci sia anche lei tra i 4000 invitati per l’inaugurazione della mostra il prossimo martedì, ma i portavoce di Ferragamo smentiscono categoricamente. In compenso ci saranno due dei molti artigiani che ancora realizzano con innumerevoli passaggi a mano scarpe e borse meravigliose. Non a caso Salvatore divenne ben presto il calzolaio delle star, creando modelli d’incredibile bellezza come le decolletè dal tacco a spillo tempestate da cristalli rossi indossate da Marylin Monroe sul set di Facciamo l’amore. Queste e molte altre creazioni (dallo stivaletto in camoscio turchese di Brigitte Bardot al comodo modello Attica realizzato per Greta Garbo) sono esposte nella stanza delle celebrità, dove fanno bella mostra di sé anche le forme utilizzate per le calzature di Madonna, le stringate che Andy Warhol utilizzava per dipingere, e i sandali con zeppa decorata da oro e smeraldi per la Maharani Indira Devi di Cooch. «Ordinava 100 paia di scarpe alla volta, con applicate pietre preziose e perle vere» spiega Stefania Ricci che ha voluto mostrare come Ferragamo ottenesse risultati straordinariamente chic anche utilizzando materiali poveri come carte di caramella, pelle di pesce o sughero, quando l’autarchia rendeva difficile procurarsi pellami pregiati.

C’è poi una stanza delle sete e una suggestiva infilata di scarpe tutte uguali appese al muro che dimostrano come, creando 82 diverse calzate da donna e 58 da uomo, Ferragamo riuscì a coniugare comfort e moda. «È questa la combinazione che mi ha reso famoso» diceva alla moglie e ai figli, che oggi continuano un’avventura cominciata 80 anni fa.

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