Una mostra sull’antico acquedotto

Acquedotto storico in mostra. Foto in bianco e nero e a colori del «cundutu», come oramai gli abitanti della Valbisagno sono soliti da sempre chiamarlo, sono esposte presso la biblioteca «Campanella» di Struppa.
Ponte Sifone, di San Pantaleo, di Cavassolo. L'antico acquedotto, mix di quello romano e quello medievale, si sviluppa sulla sponda destra della valle, per una lunghezza di circa sedici chilometri. Partendo dalla Presa di Bargagli, il condotto portava acqua potabile al centro storico cittadino e al porto. Un tracciato che attraversa la città partendo dalle propaggini della Valbisagno, passando per Circonvallazione a monte e che arriva fino a Caricamento. Nella parte che va da Prato a Staglieno, il tracciato è «calpestabile». È diventato un parco fruibile dai bambini, dalle persone che alla domenica amano andare a fare pic nic sui prati, da chi va a passeggiare con i propri cani. Moltissime delle case indipendenti che si affacciano solitarie o in borgo sono state ristrutturate e abitate dai cittadini che hanno abbandonato la grande Genova per tornare ad una vita più bucolica e tranquilla nel verde.

La carrellata di istantanee mostra anche che lungo l'acquedotto, coperto di lastre di pietra di Luserna, si possono trovare molti antichi e tipici manufatti come mulini, chiuse, abitazioni per i guardiani, cippi di confine delle aree di custodia. Tutto è sotto l'egida della associazione che si è formata proprio per la salvaguardia del «cundutu».

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