Il motore di ricerca si fa social: Volunia

Il progetto, tutto made in Italy, promette di rivoluzionare il modo in cui navighiamo sul web. Tra qualche perplessità

Il motore di ricerca si fa social: Volunia

Arriva l'anti-Google. O almeno queste erano le promesse di Volunia, motore di ricerca che si crede un social network. E tutto made in Italy: l'ideatore, infatti, è Massimo Marchiori, uno degli inventori dell'algoritmo di Google, che questa mattina ha presentato la sua creatura all'Università di Padova. Ma è lo stesso Marchiori che non vuole entrare in concorrenza con la societò di Mountain View: "Volunia parte da un punto di vista differente, sarebbe una follia per qualsiasi start-up mettersi in competizione diretta".

Il progetto nasce da un'intuizione di Marchiori: "Il Web è un posto vivo. Ci sono le informazioni, ma anche le persone. La dimensione sociale, già presente, deve solo emergere". In realtà, era già online da dicembre, quando una manciata di utenti ha avuto accesso al nuovo motore di ricerca. Tra una settimana, però, dovrebbe aprirsi al pubblico, sebbene in versione beta (non ancora ufficiale). A differenza dei motori di ricerca che conosciamo, Volunia non si limiterà a "indicare la strada" all'utente, ma lo condurrà anche nella navigazione degli altri siti con una barra degli strumenti sempre presente in alto. Volunia permetterà di avere sempre a diposizione la mappa e i contenuti del sito che si sta visitando. E soprattutto, al grido di "seek & meet" (cerca e incontra), consente di condividere direttamente i contenuti sui social network e di segnalare ai propri amici la propria presenza sulla pagina che si sta visitando o entrare in contatto con nuove persone in base agli interessi in comune. "In questo modo, quando apriamo un sito Internet possiamo vedere chi c’è o chi c’è stato".

Resta aperto il problema della privacy: se già Google e Facebook sanno tutto di noi e delle nostre abitudini di navigazione, il rischio è che Volumia riesca a profilare ancora meglio gli utenti e a piazzare banner pubblicitari sempre più ad hoc.

E poi introduce una modalità di navigazione ben diversa da quella a cui siamo abituati. Riuscirà davvero a cambiare le nostre abitudini e a scalzare Big G e i vari social network? Tra i primi commenti online regna lo scetticismo, soprattutto per la presentazione decisamente poco "scenografica".

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