I migranti della “carovana” che sta attraversando in questi giorni il Messico con l’obiettivo di raggiungere gli Usa hanno ufficialmente fatto causa al presidente Trump. Un’ong pro-migranti ha infatti presentato presso la Corte distrettuale di Washington, a nome dei componenti della “carovana”, una “class action” contro il tycoon e altri esponenti dell’amministrazione federale.
Il procedimento giudiziario è stato promosso dall’associazione Nexus Services, la quale, proclamatasi “rappresentante delle istanze degli immigrati centroamericani”, ha accusato il presidente degli Stati Uniti di avere adottato, nelle ultime settimane, “decisioni incostituzionali”. Secondo l’ong, la “linea dura” varata da Trump circa la “carovana” di migranti in arrivo negli Usa dall’America centrale costituirebbe infatti un “palese abuso di potere”. In particolare, gli avvocati incaricati da Nexus Services di portare avanti la “class action” affermano che la decisione del presidente di inviare l’esercito al confine con il Messico per incarcerare "per un tempo indefinito” i componenti della “carovana” che entreranno illegalmente nel territorio federale sarebbe una “scioccante” violazione della Costituzione e della giurisprudenza della Corte suprema.
Il Quinto emendamento vieta infatti alle autorità governative di applicare agli individui presenti sul territorio nazionale detenzioni prolungate senza una previa decisione della magistratura, mentre la sentenza Flores v. Reno, emessa dalla Corte suprema nel 1997, fissa a 72 ore il tempo oltre il quale un sospettato in attesa di processo non può più essere legittimamente trattenuto dalle forze dell’ordine. Ad avviso degli esponenti dell’ong, le condotte illecite imputate a Trump sarebbero state commesse, nelle scorse settimane, anche da altri esponenti dell’esecutivo. La “class action” in nome dei diritti dei migranti centroamericani è stata quindi presentata anche contro Jeff Sessions, Segretario alla Giustizia, e Ronald Vitiello, capo della polizia di frontiera.
L’opposizione democratica ha subito reagito con entusiasmo all’iniziativa di Nexus Services.
Kamala Harris, senatrice liberal californiana, ha definito il procedimento avviato dal team legale dell’ong come un’“importante reazione della società americana alle disastrose politiche in ambito migratorio sviluppate da Trump e animate dal suprematismo bianco nonché dalla volontà di racimolare qualche voto in più in vista delle elezioni di metà mandato.” Per il momento, la Casa Bianca non ha rilasciato commenti ufficiali sulla causa intentata contro Trump dall’associazione pro-migranti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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