La moviola mette fuori campo pure il baseball conservatore

Una moviola sul diamante è quasi una provocazione ma sembra sia ormai inevitabile dopo il voto favorevole di 25 squadre di baseball su 30 della Major league americana. Una svolta epocale nello sport più conservatore e tradizionalista presente sulla faccia della terra.
Le immagini televisive dovranno cancellare i residui dubbi sulle battute valide, i fuoricampo e le eventuali interferenze dei tifosi nelle azioni di gioco. Lungo i 90 piedi che delimitano il campo a destra e a sinistra del battitore non sempre le cose sono andate benissimo, una pallina fuori di un centimetro può valere un fuori campo, magari quattro punti e la partita, e nello sport più amato dagli americani questo non può più essere accettato. Troppi interessi economici, troppo potente il baseball considerato tutto tranne uno sport e basta. Sembra che gli americani siano disposti a tutto pur di non vivere il disonore di una gara decisa da un errore arbitrale, anche se per ottenere questo obiettivo si devono scardinare regole che si datano agli inizi dell’800 e da quasi duecento anni sono immacolate. La moviola servirà per un’eliminazione al volo, un arrivo in scivolata sulle basi e poche altre occasioni, perché sono tutti d’accordo sulla tecnologia ma sarà sempre un arbitro a decidere un lancio valido, su questo non esiste la minima obiezione. E, almeno in America, nessuno si permette di contestare una decisione presa in una frazione di secondo su una pallina di 7 centimetri e 142 grammi di peso che sparisce in un guantone.
Il presidente della Lega comunque è stato l’ultimo a cedere. Bud Selig, in assoluto accordo con la più radicata tradizione yankee, aveva urlato all’anatema contro un replay che interrompeva e spezzettava ulteriormente il gioco più lento e già moviolato del mondo che vive di fremiti, occhiate, gesti e rituali che ne hanno creato la leggenda e il fascino. Ma l’approvazione ufficiale delle squadre ha tracciato il nuovo percorso, un unico arbitro avrà la supervisione di tutte le telecamere installate sui diamanti di gioco e se chiamato in causa, sarà lui a decidere dopo essersi aiutato con il replay.

Ora occorrerà l’approvazione del sindacato giocatori, degli arbitri e dei proprietari, ma dopo che anche la posizione di Bud Seling si è improvvisamente ammorbidita, non si vedono ostacoli. Piuttosto sarebbe curioso conoscere cosa abbia ammorbidito mr Seling.

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