Il municipio «sponsorizza» i clandestini

da Milano

Cerchi una colf, una badante o anche una persona “ tuttofare” purché straniera ? Bene a Nerviano, un Comune di 16mila abitanti in provincia di Milano, puoi scegliere fra gli immigrati presenti in Italia con regolare permesso di soggiorno, oppure fra gli irregolari, gli abusivi, quelli che secondo la Legge Bossi–Fini sul suolo nazionale non dovrebbero starci. Ma il paradosso è che a segnalare la disponibilità lavorativa dei clandestini è proprio il municipio, dove governa dall’anno scorso una giunta di centrosinistra. A denunciare la singolare circostanza, è la locale sezione della Lega Nord. I cui dirigenti spiegano che sono venuti a conoscenza della cosa «dalle parole del funzionario dell’ufficio Servizi sociali».
«Quando un cittadino si rivolge in Comune per avere informazioni su come cercare una badante o altro - dicono i dirigenti della Lega di Nerviano -, gli vengono forniti elenchi di nominativi che comprendono, specificandolo bene, anche quelli di extracomunitari privi del permesso di soggiorno e, quindi, da considerarsi tutti gli effetti clandestini. Stentiamo a credere che un ente pubblico possa fornire tali nominativi visto che la normativa in vigore considera ancora la clandestinità come una irregolarità da perseguire».
I lumbard, da sempre particolarmente sensibili a questo tema, non se ne fanno una ragione, tanto che intendono andare sino in fondo su tutte le direzioni possibili. E mentre una segnalazione è stata già presentata ai carabinieri, l’ufficio legale del Carroccio si sta apprestando a sporgere denunce sia per la violazione della legge Bossi-Fini, ma anche per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Non solo.
A livello comunale è stata presentata un’interpellanza sia per capire sino in fondo come sia stato possibile «agevolare» i clandestini, ma anche per creare un apposito elenco ufficiale per badanti e altro, dove possano trovar spazio soltanto gli extracomunitari in regola con il permesso di soggiorno. «Abbiamo informato i nostri rappresentanti in Regione, in Parlamento e anche presenti nell’Europarlamento, perché riteniamo che la vicenda così grave e singolare venga affrontata ai massimi livelli», concludono i leghisti.


Spiazzato dalla scoperta dopo le dovute verifiche, alla fine anche il sindaco Enrico Cozzi ha informato le forze dell’ordine. Ricordando però che si tratterebbe di una consuetudine ereditata dalle precedenti amministrazioni. I precedenti sindaci leghisti lo hanno però smentito, sottolineando: «A Nerviano non è mai successo».

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