L’Opinionello è un animale leggendario che, invece di limitarsi a cantare, ci propina il suo parere per cambiare il mondo.
L’Opinionello è un essere mitologico che, avendo avuto la straordinaria fortuna di salire sul palco televisivo con maggiore visibilità, non perde occasione per comunicarci il suo pensiero sulla guerra, la migrazione, il bullismo e tutti quegli argomenti di tendenza che aiutano a vendere i “successi” sanremesi.
Dell’Opinionello non si ricorda la proposta canora, ma la polemica sul palco e non si sa quale delle due sia peggiore. L’Opinionello si presenta on stage travestito da pagliaccio da circo, senza alcuna offesa per il pagliaccio che conserva la sua dignità senza essere volgare, e poi, l’Opinionello, pretende anche di essere credibile nelle sue esternazioni socio-politico-cultural-strategico-filosofiche. Se quelli che normalmente reputiamo essere “esperti” dicono già tante fesserie condite di ideologia di parte, figuriamoci l’Opinionello. Ci interessa giudicare la sua brutta canzone, non vogliamo ascoltare la sua opinione che tra l’altro allunga in tempi di uno Show già insopportabilmente lungo e noioso.
L’Opinionello, invece di imparare a cantare senza l’auto tune, ci ammorba con le sue considerazioni non richieste. La figura del tuttologo impera. L’opinione istintiva e non argomentata è la moda del momento e va a segno laddove il pensiero è più debole, acritico e diseducato. Eppure non andiamo dal dentista, per quella carie fastidiosa come la Fornero, per domandare se sia meglio alternare gli pneumatici estivi e invernali o montare le gomme “quattro stagioni”, come non ci rechiamo dal gommista di fiducia per sapere se sia meglio curare o estrarre il dente del giudizio. Ma la tv, si sa, non segue le regole della realtà.
Altro discorso è la libertà di pensiero. Una volta che l’Opinionello dice la sua, la cosa peggiore che si possa fare è prenderne le distanze pubblicamente o addirittura censurarne il pensiero per quanto inutile sia.
Da una parte si fa il gioco dell’Opinionello, e della sua parte politica, creandogli un caso intorno, dall’altra ci si dimostra deboli e arroganti perché è sempre odiosa l’imposizione del pensiero “dominante”.Per fortuna il parere dell’Opinionello ha breve durata come le sue canzoni e finito il suo “quarto d’ora di notorietà” torna nella sua tana per comporre il prossimo discorso fastidioso come il suo auto tune.
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