
Più radio per tutti. Lo conferma anche il ventesimo rapporto Censis sulla comunicazione, intitolato «I media e la libertà», che analizza tutti i media a partire dalla tv, ovviamente la più seguita in Italia visto che lo fa il 94,1 per cento della popolazione. Ma fin qui nessuna novità. A colpire sono i dati sulla radio, che già nel rapporto del 2020 il Censis definiva come la più capace «di rigenerarsi e di proporsi su piattaforme diverse». Ovviamente (e purtroppo) la grande stampa trascura questi dati, a conferma di una inspiegabile e lunga indifferenza verso questo media che, peraltro, offre lavoro e ospitalità a tanti giornalisti. In ogni caso, nel 2024 i radioascoltatori sono stati il 79,1% della popolazione, quindi in Italia quattro su cinque cittadini ascoltano la radio confermando la gigantesca centralità nell'intrattenimento e nell'informazione. Più dettagliatamente, gli ascoltatori di radio tradizionale passano dal 45,6% al 46,8% (+1,3%), quelli di radio mobile arrivano al 25,4% degli ascoltatori (anche qui un bel 1,3%) mentre l'autoradio continua a essere il mezzo preferito da chi sceglie questo media (69,9%). Ma non solo.
Al di là della sua vocazione ad adattarsi alla tecnologia, colpisce che i cittadini valutino la radio come un polo informativo affidabile. Nell'era in cui l'informazione passa sempre più dagli inaffibabili social, la patente di affidabilità è decisamente il premio migliore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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