Povia in tackle su Sanremo: "Tanti sconosciuti, era meglio il mio nome"

Il cantautore ironizza sul messaggio di Zelensky per la serata finale della kermesse e non lesina stoccate: "Sono visto come politicamente scorretto: il problema sono io, non le mie canzoni"

Povia in tackle su Sanremo: "Tanti sconosciuti, era meglio il mio nome"

Negli ultimi anni si è parlato più delle sue posizioni su temi d’attualità che della sua musica, ma quello di Povia non è un nome come gli altri dalle parti di Sanremo. Sono trascorsi diciassette anni dalla sua vittoria con “Vorrei avere il becco”, seguita tre anni dopo dal secondo posto di “Luca era gay”. Poi, dopo la parentesi del 2010 con “Le verità”, più nulla. Nonostante le proposte inviate alla direzione artistica della kermesse canora, Povia non è più tornato protagonista all’Ariston.

2006, la vittoria a Sanremo con “Vorrei avere il becco”. Che ricordi ha di quel festival?

“Belli. Un brano premiato dalla gente e criticato da molti giornalisti, nonostante continuassi a dire che era ed è dedicato a tutte le persone che si vogliono bene e che si sono volute bene. Penso ai nonni e bisnonni nel dopoguerra che, come i piccioncini, si sono accontentati delle briciole, rimboccati le maniche e ricostruito una nazione, onorando la Costituzione. Onorandola, non ignorandola. Verbi simili ma di differenti significati“.

Nel 2009 “Luca era gay”, una canzone che scatenò polemiche, con tanto di intervento del mondo LGBT. Un attacco alla libertà d’espressione, ma oggi sarebbe possibile presentare una canzone del genere?

“No assolutamente, nonostante sia una storia d'amore, pluripremiata, con 5 dischi di platino e il premio Mogol. Ancora oggi, quando esce il nome di Povia prima di un di concerto, qualcuno solleva critiche stupide agli organizzatori. Sono passati quasi 15 anni ma, quando la eseguo, tutti la cantano ed è la conferma che mass-media e propaganda falliscono nel tentativo di mettermi in cattiva luce. Anche ‘Siamo i watussi gli altissimi negri’ sarebbe censurata. È schizofrenia. Da sano di mente posso dire che lo scemo non sono io, insisto su questo punto“.

L’ultima partecipazione risale al 2010, con “La verità”. Perché manca da così tanto tempo?

“Chi lo sa. Sono un cantautore sociale, i temi che ho proposto finora hanno acceso dibattiti quindi Povia è visto come politicamente scorretto. Però politicamente corretto vuol dire falso, quindi preferisco essere scorretto e aspettare tempi migliori. Ci provo ogni anno ma nulla. In fondo sono solo un cantautore, non chiedo armi per uccidere gente. Cavolo, sono ricascato nel politicamente scorretto“.

Quest’anno ha provato a tornare all'Ariston?

“Sì, come ogni anno, ma Amadeus ha fatto altre scelte. Inoltre, il problema di Povia, non sono le canzoni ma il personaggio che forse non mette d'accordo il consiglio di amministrazione dove ci sono esponenti che rispondono a logiche di partito. Io mi espongo molto con canzoni e dichiarazioni anche se, ripeto, sono sempre e solo un cantautore, mica un presidente in guerra (in riferimento al videomessaggio di Zelensky, ndr). Ops”.

Che edizione le sembra quella che partirà tra pochi giorni?

“Io sarò a Sanremo per ritirare premi e fare interviste durante la settimana. Seguirò il festival da ‘Il salotto delle celebrità’. Credo che Amadeus e la Rai faranno tantissimi ascolti come sempre e non lo dico per gufare. Poi c'è Zelensky che canterà 'NATO ucraino'“.

Quali sono gli artisti che stima particolarmente che saranno in gara?

“Direi Giorgia su tutti, gli Articolo 31, Ultimo ed Elodie. Secondo me tutti sono all'altezza, ognuno ha il suo seguito. Ma se il posto di uno sconosciuto l’avessero dato a Povia sarebbe stato meglio. Per questo spero che in futuro non sia tutto sempre maledettamente in salita e difficile“.

Quali sono i suoi prossimi progetti?

“Sto preparando il tour estivo 2023 perché, grazie a Dio, ci sono tante

richieste. Poi ho ideato, insieme a Kaki Store di Treviglio, un brand di oggettistica e abbigliamento dal nome ‘Giuse OH’, legato alle frasi delle mie canzoni. Inoltre sto lavorando a un disco+libro dal titolo ‘Adolescenza’”.

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