Era dagli Anni Trenta che la Gran Bretagna aspettava un degno erede di Fred Perry e ieri sera, dopo aver visto giocare Andy Murray contro Rafael Nadal nella semifinale di Flushing Meadows, con tutta sincerità mi sento di affermare che finalmente i sudditi della Regina hanno trovato un ventunenne scozzese che gioca a tennis da grande campione. Andy Murray è davvero il tennista che può aspirare al trono di Wimbledon tanto caro al suo illustre predecessore. Fred Perry, più conosciuto ai giorni nostri dal grande pubblico per il celebre alloro sulle sue magliette, è stato l'ultimo inglese capace di vincere tre volte Wimbledon e tre volte gli Us Open. La semifinale sospesa sabato si è conclusa ieri con la vittoria di Murray su Rafael Nadal per 2-6, 7-6, 4-6, 6-4. Lo scozzese questa notte alle 3 affronterà in finale Roger Federer.
Prima che sabato pomeriggio il maltempo si scatenasse su Flushing Meadows Andy Murray aveva servito il 90% di prime palle passando a condurre per 2 set a zero (6-2, 7-6) contro il n. 1 del mondo Rafael Nadal. Nella terza partita però lo spagnolo era riuscito finalmente ad ottenere un break passando in testa per la prima volta nel match per 3 giochi a 2. «Rafa», che nel 2008 vantava un record di 41 vittorie contro solamente 7 sconfitte sul sintetico, in ben 3 occasioni in carriera era stato capace di recuperare uno svantaggio di 2 set. Ieri, alla ripresa, la partita ha subito assunto un ritmo infernale. Nadal è stato il primo a salvare una palla break e ha concluso portando a casa il terzo set per 6-4. A quel punto ha preso il via un nuovo confronto tra due straordinari campioni sulla distanza di due set su tre. Sull'1-0 in favore dello scozzese Nadal ha salvato una prima palla break e sul suo successivo turno di battuta si è visto costretto a salvarne altre 7. Passato il momento ad alto rischio si è avuta l'impressione che la partita fosse destinata a girare in favore dello spagnolo che spingendo come un pazzo riusciva a strappare la battuta a Murray potandosi 3-2. È stato lì che lo scozzese con molta audacia ha fatto il controbreak. Tanto è bastato per sovvertire le sorti di una semifinale che Nadal per un attimo aveva riacciuffato.
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